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Lopetegui al Milan? Ecco come potrebbero giocare i rossoneri con lui

Daniele Triolo Redattore 
Julen Lopetegui potrebbe diventare il nuovo allenatore del Milan a partire dalla stagione 2024-2025. Ecco come gioca l'ex Siviglia

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha spiegato come vi sia la concreta possibilità che Julen Lopetegui diventi allenatore del Milan, al posto di Stefano Pioli, a partire dalla stagione 2024-2025. Motivo per cui ha dedicato un approfondimento alla proposta di calcio del tecnico basco.

Per la 'rosea', Lopetegui - che, in carriera, ha praticamente quasi sempre giocato con il 4-3-3 -, ha sofferto alti e bassi, le cose gli sono andate molto bene e parecchio male. Nessuno, però, può accusarlo di 'negligenza tattica', o di non capire di calcio. Al contrario, ha quasi sempre saputo tirare fuori le sue squadre da situazioni complicate.

Tre esempi su tutti: la Spagna del post Vicente del Bosque, il Siviglia orfano di Unai Emery e, per ultimo, il Wolverhampton, che si era inabissato in zona retrocessione in Premier League. Per il quotidiano sportivo nazionale, Lopetegui ha l’ha sempre fatto a base di calcio, tirando fuori il meglio da gente che poi altrove ha funzionato molto meno. L’esempio più eclatante? Isco.

Milan, Lopetegui nuovo allenatore? Un excursus della sua carriera

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Ha avuto la fortuna di formarsi nel settore federale spagnolo e anche di formare i talenti di una generazione: nel 2012 e nel 2013 ha prima vinto gli Europei Under 19 e poi quelli Under 21. Hanno fatto molta strada, dall'epoca, gente come David De Gea, Thiago Alcantara, Álvaro Morata e lo stesso Isco.


Lopetegui, ha evidenziato 'La Gazzetta dello Sport', è capace di giocare sia con un centravanti di ruolo sia con il 'falso nueve'. Nella sua Spagna giovanile Morata, poi al Siviglia ha avuto Luuk de Jong e Youssef En-Nesyri, al Porto ha giocato con Jackson Martínez o con Vincent Aboubakar. Al Real Madrid con Karim Benzema. Però nella Spagna 'dei grandi', poi, Isco, David Silva e Marco Asensio si alternavano in posizione di attaccante centrale.

E qui, senza una punta centrale di riferimento, è arrivato a 20 partite senza sconfitte (16 vittorie). Nel Siviglia ha rigenerato una squadra depressa portandola alla vittoria dell'Europa League 2020 in finale contro l'Inter. Con un'altra sua caratteristica importante: quella dei terzini che spingono. In carriera ha avuto Dani Carvajal, Jordi Alba, Marcelo, Jesús Navas. Uno come Sergio Reguilón, poi sparito, ha giocato il suo miglior calcio con Lopetegui. Che, al Porto, ha fatto rendere al massimo gli juventini Danilo e Alex Sandro.

Nove vero o falso, terzini che spingono, 'pivote' difensivo

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A Lopetegui piace avere, a centrocampo, un giocatore difensivo, che sia in grado di coprire una grande fetta di campo, molto intelligente tatticamente e con grande visione di gioco. È stato il primo ad apprezzare le doti di Casemiro, tanto al Porto quanto al Real Madrid. Nella sua Under 21 c'era Asier Illarramendi. Ha allenato Sergio Busquets in Nazionale e Fernando del Siviglia. Il suo 'pivote' si abbassa tra i centrali per avviare l’azione, e salta al pressing in caso di perdita del possesso.

Se i terzini spingono, gli attaccanti esterni si accentrano, tanto in fase di possesso come quando c’è da difendere. La cosa porta a una forte e immediata pressione in caso di perdita della palla, e a una circolazione fluida e rapida della stessa in attacco. Da qui la possibilità di giocare senza un punto di riferimento preciso in area. O di appoggiarsi al ‘falso nueve’ quando c’è.

Lopetegui, ha concluso la sua disamina il quotidiano sportivo nazionale, ha sempre avuto ottime idee. Non sempre è riuscito ad applicarle ma quando il messaggio è passato le sue squadre hanno ottenuto buoni risultati. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Difensore, Moncada pesca da una big di Serie A >>>


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