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Dan Petrescu (credits: GETTY Images)
"Dan Petrescu, vecchia conoscenza del calcio italiano per aver vestito le maglie di Foggia e Genoa ed oggi allenatore del Cluj, massima serie rumena, era in campo a Barcellona nel maggio 1989 in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra il Milan e la Steaua Bucarest, ultima volta che i rossoneri hanno affrontato una formazione rumena prima di incrociare la strada del CSU Craiova. Motivo per cui 'La Gazzetta dello Sport' stamattina in edicola ha rivolto a Petrescu qualche domanda tra passato, presente e futuro del Milan anche nell'ottica della sfida di domani sera in Europa League contro la formazione allenata da Devis Mangia.
"Cosa ricorda dell'Italia dopo tanti anni? “Come calciatore, per me era tutta un'altra vita. Allora giocavo solo in Romania e potevo scegliere tra Fenerbahçe e Foggia. Ho fatto bene, perché ho imparato tantissimo da un allenatore duro come Zdenek Zeman”.
"Il Milan di Arrigo Sacchi è la squadra più forte che ha mai incontrato? “Certo, senza pensarci. Quello è il Milan più forte della storia. Ricordo la formazione a memoria, non conosco così bene nessun'altra squadra”.
"Quanti dei titolari del Milan 1989 sarebbero titolari oggi? “State scherzando? Tutti. Questo è sicuro. Paolo Maldini oggi costerebbe 300 milioni, uno come lui o Franco Baresi non si trova nel calcio di oggi. Ed il trio Frank Rijkaard – Ruud Gullit – Marco Van Basten è unico nella storia. Tutti e tre facevano la differenza, sempre”.
"Che valutazione si può dare alla campagna acquisti stellare del Milan 2017? “Hanno comprato molto, ma non possono lottare con la Juventus. La Juve per me va a vincere lo Scudetto, mentre l'Inter è pronta per il secondo posto: con Luciano Spalletti ha fatto l'acquisto migliore. Anche io ho lavorato con Suning allo Jiangsu: li conosco bene”.
"E' stato corretto fare un contratto da 6 milioni l'anno ad un portiere giovane come Gianluigi Donnarumma? “Con i soldi che hanno i cinesi, cosa conta un milione in più? Non posso dire se è corretto, so solo che il Milan doveva fare di tutto per non perderlo”.
"Milan-CSU Craiova è vicina: il CSU ha qualche possibilità di qualificarsi? “Il calcio offre sempre queste possibilità, ma poteva sperare con un pari all'andata, che sarebbe stato normale per come ha giocato. Adesso no, è molto difficile”.
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