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Pioli, ‘il trasformista’: ha ribaltato il Milan rimettendolo in corsa

Daniele Triolo

Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha fatto uscire la squadra rossonera dalla crisi andando incontro ad una rivoluzione tecnica e tattica

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha parlato di Stefano Pioli, allenatore del Milan, definendolo 'il trasformista'. Questo perché, il 29 gennaio scorso, dopo Milan-Sassuolo 2-5, il tecnico del Diavolo è tornato a casa ammettendo, prima di tutto a sé stesso, come qualcosa dovesse cambiare per uscire dalla crisi.

«Tutto ciò che ha funzionato in questi due anni, che ci ha permesso di fare un grande calcio, ora non funziona più», aveva detto Pioli in sala stampa dopo quel Milan-Sassuolo che ha lasciato attoniti oltre 70mila spettatori a 'San Siro'. Il suo calcio show, tutto corsa e attacco, si stava rivelando troppo dispendioso e rischioso senza intensità e la giusta tecnica atletica. Dopo i colloqui con Paolo Maldini e Frederic Massara, poi, Pioli ha perfezionato il suo piano di ripartenza.

Milan, le mosse di Pioli per la risalita dei rossoneri

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Primo capitolo, la riforma della difesa. La scelta di passare a tre dietro, inizialmente, è stata contestata anche da un maestro come Arrigo Sacchi. Ma, dopo l'interpretazione troppo 'conservativa' nel derby perso 0-1 contro l'Inter, con il giusto rodaggio il reparto arretrato ha trovato i suoi meccanismi. Il Milan di Pioli, tra Torino, Tottenham e Monza, in Serie A e in Champions League, ha vinto tre gare consecutive senza prendere gol.

Pioli, per il 'CorSera', è stato bravo a capire che il cambiamento era un'esigenza non più rinviabile. Così come non lo era più l'utilizzo di Malick Thiaw come terzo centrale. Il difensore tedesco, classe 2001, ha dato ordine, vigoria e forza fisica. Oggi, di fatto, è divenuto un insostituibile. Segno, dunque, che tutto il calciomercato estivo del Milan non è poi stato così fallimentare, a conti fatti. Ora il Milan, in questa fase, deve fare un ulteriore passo in avanti.

L'importanza di chiamarsi Zlatan

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Ritrovata la compattezza dietro, deve ritrovare brillantezza nella costruzione del gioco ed essere più incisivo sotto porta. Il Milan sbaglia ancora troppi gol. Dopo la difesa, quindi, il focus si sposta ora su centrocampo e attacco. Per la ripartenza del Milan di Pioli, però, sono stati fondamentali anche i colloqui - individuali e di gruppo - e l'effetto Ibra. Da quando, infatti, Zlatan Ibrahimović è tornato ad allenarsi in gruppo a Milanello la squadra ha rialzato i ritmi in allenamento.

Per il 'Corriere della Sera' la presenza del campione svedese al fianco dei compagni è stata provvidenziale. Anche se non gioca (è rimasto per 90' in panchina sia contro il Torino, sia contro il Monza, mentre non è inserito in lista UEFA per la Champions), basta il semplice essere lì per instradare i compagni sulla retta via. Le incomprensioni nello spogliatoio sono state superate: un esempio? Ciprian Tătărușanu era attaccato, ora è invece è sostenuto dai suoi compagni. Ecco come il Diavolo è uscito dal suo inferno. RedBird firma il primo colpo di mercato del Milan: le ultime news >>>