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Pioli ribalta il Milan: ecco la rivoluzione nella testa del tecnico

Daniele Triolo

Il Milan di Stefano Pioli ha perso 4 volte nelle ultime 6 partite. Crisi nera, quella del Diavolo. Che l'allenatore vuole risolvere così

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato del Milan di Stefano Pioli che, all'indomani della brutta sconfitta interna (2-5) contro il Sassuolo, di fatto ha concluso il weekend al quinto posto nella classifica di Serie A. Quinto a -15 dal Napoli capolista, dietro Inter (40 punti) e pari punti con Lazio e Atalanta (38). Ma con una differenza reti peggiore.

Pioli, esaltato per due anni dai tifosi del Milan e non solo, ora è giustamente sotto processo e criticato per il momento nero della sua squadra che, tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, ha perso 4 volte nelle ultime 6 partite. Insomma, da 'Pioli is on fire' a 'Pioli is fired' (è licenziato, n.d.r.) sembra possa passarci davvero nulla.

Milan, Pioli non è più 'on fire'

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Il Milan, ovviamente, non ha licenziato Pioli. Gode di ampio credito per quanto fatto finora alla guida dei rossoneri. Però l'allenatore ha capito di dover cambiare per non rischiare davvero di perdere il posto. Fino a ieri Pioli ha difeso le sue scelte, con le parole e con i fatti.

Contro la Lazio aveva riconfermato la trequarti Junior Messias, Brahim Díaz, Rafael Leão, che era stata pessima in Supercoppa contro l'Inter. Ieri, contro il Sassuolo, ha scelto ancora il 4-2-3-1, nonostante il Diavolo faccia fatica - evidente - a supportare e sopportare quattro giocatori offensivi.

Ieri pomeriggio, però, Pioli ha cambiato linea. «Sarebbe da parte mia sciocco continuare sulla strada che non ci sta portando risultati, sia a livello tattico sia a livello mentale qualche cosa farò - ha detto dopo Milan-Sassuolo -. Le cose che funzionavano bene fino a qualche settimana fa non hanno funzionato, quindi è chiaro che ci sarà qualche modifica».

"Lavori in corso" a Milanello: si cambierà qualcosa

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Il tecnico ha capito che si tratta di un problema che sta affondando le sue radici da lungo tempo: «Le ultime prestazioni ci vedono in difficoltà, questo mi deve spingere a capire che certe situazioni andavano migliorate e affrontate in modo diverso», ha infatti aggiunto poi il tecnico di Parma.

A Milanello, quindi, si appende il cartello 'Lavori in corso'. Da domani, nel centro sportivo rossonero, il Milan inizierà a preparare il derby di domenica prossima dopo il giorno di riposo odierno. Pioli parlerà al suo Milan, alla squadra ed ai singoli. Se ieri ha chiesto compattezza, domani proverà a scuotere il gruppo. Pretenderà unità e vieterà l’indolenza, uno dei suoi primi nemici.

A proposito di indolenza. Già ieri Rafael Leão, che contro la Lazio aveva aiutato poco in difesa e mostrato un pessimo linguaggio del corpo, è rimasto fuori dai titolari. Entrato nel secondo tempo, ha fatto male, confermando il momento orribile. Questo scorcio finale del mese di gennaio, che avrebbe potuto portare alla sua firma sul rinnovo del contratto, ha mostrato i limiti del giocatore.

Psicologia, tattica e singoli da rivitalizzare

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Che le tensioni sul futuro lo stiano distraendo? Probabile, non certo. Di sicuro, secondo la 'rosea', Leão non è ancora un campione, ovvero un calciatore che nei momenti decisivi guida la squadra. Pioli dovrà essere bravo ad entrare nella sua testa, così come in quella dei compagni, per capire cosa non stia andando. Ma non soltanto psicologia, Pioli dovrà cambiare il Milan anche nella tattica.

Dal derby ci si aspetta un Milan con un centrocampista in più. Il Diavolo è troppo lungo, va regolarmente in difficoltà con ripartenze, cambi gioco, inserimenti dei centrocampisti avversari. Quando la pressione di un attaccante va a vuoto, non scattano più i meccanismi per il recupero della palla e per la protezione della porta.

Così i centrali soffrono, Davide Calabria - se puntato - va in difficoltà e Theo Hernández è tornato a commettere gli errori difensivi che faceva due anni fa. Con un centrocampista in più in campo, tra Tommaso Pobega e Rade Krunić, al fianco di Sandro Tonali e Ismaël Bennacer l'auspicio è quello di subire di meno.

Pioli non vede i nuovi acquisti. Ieri punito CDK

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Pioli ha bocciato i nuovi: Malick Thiaw, Sergiño Dest, Aster Vranckx, Yacine Adli e Divock Origi, infatti, sono regolarmente in panchina. Si presume, quindi, che continueranno ad avere meno chance degli altri. L'unico dei nuovi potenzialmente titolare è Charles De Ketelaere. Ieri è stato negativo, è vero, ma è stato punito con la sostituzione al 45' oltre i suoi demeriti.

Difficile che giochi nel derby. Pioli, per Inter-Milan, potrebbe scegliere il 4-3-3 o il 4-3-1-2, rilanciando Simon Kjær in difesa al posto di Matteo Gabbia. Potrebbe tornare titolare quindi Brahim Díaz, con Olivier Giroud confermato davanti. Per la 'rosea', infine, rischia molto più del solito Calabria, nel caso rientrasse Fikayo Tomori per la stracittadina: il capitano è stato tra i peggiori nelle ultime due partite. Assalto del Milan al bomber del futuro: le ultime news di mercato >>>