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Pioli, tre anni di Milan e rivoluzione compiuta: ora punta l’Europa

Daniele Triolo

Stefano Pioli ha festeggiato ieri i 3 anni di Milan: accolto con scetticismo, oggi è amatissimo dai tifosi. Ecco come è sempre 'on fire'

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha parlato di Stefano Pioli, allenatore del Milan, il quale, esattamente tre anni fa, il 10 ottobre 2019, metteva per la prima volta piede a Milanello. Il giorno prima, infatti, era stato ufficializzato come nuovo tecnico del Diavolo, in sostituzione dell'esonerato Marco Giampaolo.

Quel 10 ottobre 2019 Pioli ordinò un doppio allenamento per il suo Milan. Oggi, 10 ottobre 2022, l'allenatore ha compiuto la rivoluzione. Che, probabilmente, avrebbe desiderato già dall'epoca essere così bella. La rivoluzione del Milan di Pioli si è compiuta in 1096 giorni, il mondo rossonero si è capovolto in 157 weekend.

In tre anni, Pioli è passato dall'essere accolto con tanto scetticismo, con tanto di campagna social al grido di #PioliOut, all'essere amatissimo dai tifosi rossoneri, che non perdono occasione per cantare di quanto il loro allenatore sia 'on fire'. Il tecnico di Parma esordì il 20 ottobre 2019 in un Milan-Lecce 2-2, con gol del pari salentino nel recupero.

Quanta acqua è passata sotto i ponti fino a Milan-Juventus 2-0 di sabato a 'San Siro'. Nel mezzo, una qualificazione in Europa League dopo la pandemia, una qualificazione in Champions League ponendo fine ad un'astinenza di 7 anni del Diavolo, la vittoria del 19° Scudetto: un titolo, quello di Campione d'Italia, che al Milan mancava da ben 11 anni.

Pioli ha costruito la sua fortezza rossonera partendo dalle basi, ovvero dalla valorizzazione dei calciatori. Theo Hernández, arrivato da promessa, oggi è un campione. Ha fatto di Mike Maignan un leader, di Davide Calabria un capitano, di Pierre Kalulu un grandissimo della difesa della squadra Campione d'Italia. Capolavori, poi, con le esplosioni di Sandro Tonali e Rafael Leão.

Ma ha anche contribuito alla crescita di gente come Ismaël Bennacer e Rade Krunić. Pioli, poi, ha saputo e sa sempre innovare il suo Milan con idee tattiche a profusione. Basti pensare come ha battuto sabato la Juve. Kalulu terzino su Filip Kostić invece che centrale, Theo Hernández in mediana invece che sull'esterno, la mossa Brahim Díaz anziché Charles De Ketelaere.

Ma anche l'anno scorso, nella stagione del titolo, non era stato da meno. Tonali, nato interditore, più avanzato che segna due gol a Verona e uno decisivo in casa della Lazio non vi dice nulla? Le sue prossime sfide, secondo 'La Gazzetta dello Sport', saranno quelle di far affermare De Ketelaere in rossonero e di valorizzare Yacine Adli, talento arrivato dal Bordeaux finora rimasto in ombra.

Arrivato al Milan da 'normalizzatore', ora Pioli è diventato sempre più esigente. Crescono le aspettative intorno alla squadra e lo stesso è per lui. È diventato più 'internazionale', più globale: cerca il confronto con colleghi di altri sport e studia sempre nuove soluzioni per la sua squadra. La sfida all'Europa è lanciata: chissà se e in quanto tempo Pioli vincerà anche questa. Milan, ecco la duplice missione stagionale di Brahim Díaz >>>


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