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Gennaro Gattuso in conferenza dopo Benevento-Milan (credits: video.gazzetta.it)
Passare da Vincenzo Montella a Gennaro Gattuso, per il Milan è significato stravolgere tutto. I due tecnici sono totalmente diversi. Dopo tutto, visti i risultati negativi, i rossoneri non potevano fare altro che cambiare totalmente. I due sono stati compagni in Nazionale, come testimonia qualche foto che li ritrae mentre era ancora possibile vederli felici insieme, ma condividono davvero poco. La dirigenza rossonera lo sapeva, ma adesso le prove si stanno mostrando a poco a poco: un allenamento, una dichiarazione, una scelta di formazione... Tutto nuovo. A Benevento sono cambiati anche gli esercizi pre-partita ed è stato abolito il torello dell'intervallo, scrive La Gazzetta dello Sport. Solo gli undici titolari sono stati ancora Montelliani. Il resto è cambiato.
Le differenze si notano già dalla conferenza stampa. Montella non dava mai risposte non ragionate, a volte erano addirittura filosofiche. Era un Aeroplanino che volava basso per non prendere rischi. Il suo sorriso era un'arma di comunicazione. Ce n'era di diversi: tirati, sinceri, ironici o polemici. Servivano a stemperare spesso, cercando di trasmettere serenità. I tifosi erano arrivati a dirittura a polemizzare per quel sorriso, sempre presente, anche dopo le sconfitte. Gattuso è l'esatto contrario: se il problema c'è va sottolineato, non si deve sdrammatizzare. Ha persino parlato di un proprio cambio sbagliato. I tifosi percepiscono altro: non va tutto bene, Rino è preoccupato quanto loro, ma ci sta lavorando.
Gattuso nel post-partita di Benevento ha sottolineato anche un altro difetto: la tenuta atletica, con il Milan che aveva finito la benzina nella parte finale di gara. Il richiamo alla preparazione estiva è ovvio. Nel 2016/17, il primo Milan di Montella, la squadra ha lavorato quasi sempre con il pallone. Quest'anno qualcosa è cambiato, e sono stati fatti lavori "a secco". Alcuni inconsueti, tipo kickboxing. Gattuso cambia anche su questo: punta tutto sull'intensità e sulla corsa. I giocatori lo hanno capito subito: gli allenamenti sono più duri. A riguardo, Stefano Fiorini, Presidente dell'Associazione Italiana Preparatori Atletici di Calcio, dice: "Conosco meglio Montella e astrattamente posso dire che la preparazione fatta con la palla rischia di abbassare l'intensità, perchè non tutti la tengono alta. Il concetto di mettere benzina nel motore in estate per averla a marzo è suparato, ma alzare i ritmi non fa male".
Anche sul campo ci sono delle differenze. Affidandoci ai numeri si nota che contro il Benevento i rossoneri hanno recuparto 50 palloni e vinto 7 contrasti, mentre a sorpresa nell'ultima di Montella i numeri erano decisamente migliori: 75 e 15. Strano, visto che tutti si aspetterebbero che le differenze tra i due allenatori siano proprio in quei dati. L'Aeroplanino ama il palleggio e la qualità, mentre Gattuso vuole squadre fisiche, pronte a recuperare palla per andare subito in verticale. Anche lo stile è diverso: Montella magari spiega le cose tre volte per essere capito, Gattuso alza subito la voce per essere subito efficace. Montella ha avuto qualche problema con lo spogliatoio, ma vive di armonia con i suoi giocatori, Gattuso magari cerca lo scontro per portare alla luce un problema e risolverlo. Domani contro il Rijeka si potrebbe sapere di più sulle scelte di formazione. Non sarà disponibile Hakan Calhanoglu, ma forse non avrebbe giocato comunque... Su una cosa però Montella e Gattuso sono uguali: spazio ad André Silva e Patrick Cutrone, attaccanti di coppa.
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