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Ribaltone Elliott: Boban e Maldini, bandiere ammainate. Le motivazioni

Zvonimir Boban e Paolo Maldini

Zvonimir Boban fatto fuori dal fondo Elliott. La posizione di Paolo Maldini resta critica. Questi i motivi che hanno portato all'ennesimo ribaltone al Milan

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - Il quotidiano 'Tuttosport' oggi in edicola ha parlato della situazione in casa Milan, spiegando come il rapporto tra Zvonimir Boban e Paolo Maldini, responsabili dell'area tecnica del club di Via Aldo Rossi, ed Ivan Gazidis, amministratore delegato rossonero, fosse logoro da mesi e che, pertanto, il licenziamento di Boban non è altro che un addio scritto ed annunciato da tempo.

"Le prime 'frizioni' tra le parti si verificarono nell'inverno 2018 con Maldini e Leonardo, all'epoca responsabile tecnico del Diavolo, provarono a portare in rossonero Cesc Fábregas e Zlatan Ibrahimović per il gennaio 2019, di modo da rinforzare la squadra di Gennaro Gattuso in vista della corsa ad un posto in Champions League. Trovarono, però, l'opposizione di Gazidis, che, però, concesse il placet all'investimento di 70 milioni di euro per acquistare i giovani Lucas Paquetá e Krzysztof Piatek.

"Due acquisti che, oggi, vengono messi sul tavolo delle accuse rivolte a Maldini ed a Boban, subentrato in dirigenza al posto di Leonardo all'inizio di questa stagione, dai manager del fondo Elliott. Proprio il mercato, ha evidenziato il quotidiano torinese, è uno dei terreni di scontro più aspro che hanno poi portato alla frattura tra Maldini/Boban e Gazidis/Elliott. Il peccato 'originale', però, che ha provocato la rottura è stata la scelta di Marco Giampaolo come nuovo allenatore per questa stagione.

"Giampaolo, tecnico voluto da Maldini ed avallato da Boban, è durato pochi mesi, esonerato ad ottobre: da quel momento, Gazidis ha deciso di prendere in mano la situazione. Per il dirigente sudafricano, infatti, la linea da seguire per il futuro del Milan dovrà essere quella dei giovani che possano sbocciare in rossonero per poi essere rivenduti in futuro generando, così, importante plusvalenze per le casse del club meneghino.

"Il tanto conclamato modello Arsenal, dunque, che, ai 'Gunners', ha salvato la società, facendo rifiorire i bilanci ma che, sportivamente parlando, non ha portato alcun risultato. Motivo per cui, al contrario Boban e Maldini si sono detti sempre favorevoli alla linea verde ma con qualche innesto di esperienza per accelerare, in maniera sostanziale, la crescita dei giovani. In estate Boban e Maldini hanno provato a prendere Jordan Veretout ed Ángel Correa, non ricevendo, però, il budget necessario per acquistarli.

"Poi, a gennaio, hanno avuto il via libera per gli innesti di Simon Kjaer e dello stesso Ibrahimović, trovando, però, il veto di Gazidis sul maxi-investimento per Dani Olmo, poi finito al RB Lipsia. Come detto, però, in precedenza, è sul nome di Giampaolo che il Diavolo si è spaccato e, pertanto, Gazidis, memore di quell'errore, ha ricercato in questi mesi un tecnico che facesse al caso del Milan che ha in mente lui.

"Individuandolo in Ralf Rangnick, tedesco, ex RB Lipsia, oggi responsabile dell'area sportiva del gruppo 'Red Bull'. Ha avviato contatti con lui, tenendo all'oscuro di tutto Boban e Maldini, che, nel frattempo, hanno continuato a dare fiducia a Stefano Pioli, successore di Giampaolo, visto il buon lavoro sinora svolto al Milan. Una frattura, questa, insanabile, che ha portato alle esternazioni di Boban sulla stampa, costate il posto al croato.

"Volete conoscere meglio la figura di Rangnick? Ne abbiamo parlato, in esclusiva, con Stefan Krause, corrispondente della 'BILD' per il RB Lipsia: per le sue dichiarazioni, continua a leggere >>>

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