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L'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' si sofferma sulla sfida tra gli allenatori di Milan e Roma, Stefano Pioli e José Mourinho. "L'Estremizzatore contro il Normalizzatore". Uno che ha disegnato su se stesso uno status di leader fin dall'inizio della sua carriera, contro uno che chiede quasi scusa di esistere, prima da giocatore poi da tecnico. Due che più diversi non si può. Mourinho ha dichiarato di avere 13 o 14 titolari nella sua squadra, Pioli il contrario: con i suoi metodi dolci fa sentire tutti a casa. E lo si vede che nei modi. Le inclusioni ed esclusioni feroci del portoghese contro la famiglia dell'allenatore rossonero.
Il consenso di Ibrahimovic ha dato forza e personalità a Pioli. Lo ha trasformato, da uomo mesto e tranquillo in un eroe sicuro di sé, delle sue parole, delle sue scelte. Uno come Pioli è il classico ragazzo mite e perbene che uno come Mourinho non avrebbe mai voluto nella sua banda. Ma non solo Zlatan: fondamentale è stato il sostegno incondizionato di due formidabili dirigenti amici come Maldini e Massara. La sfida contro Mourinho, domani, gli dirà quanto è davvero cresciuto. Intanto Stefano Pioli ha parlato in conferenza alla vigilia di Roma-Milan: le sue dichiarazioni
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