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SASSUOLO-MILAN

Sassuolo-Milan, Pioli va sul sicuro coi fedelissimi e studia alternative

Stefano Bressi

Si avvicina Sassuolo-Milan e l'allenatore rossonero non dovrebbe cambiare nulla nella formazione. C'è però anche un'opzione a gara in corso.

Domani ci sarà Sassuolo-Milan e Stefano Pioli non ha intenzione di cambiare qualcosa che funziona, una macchina perfetta a cui manca un punto per il trionfo. Da quando il Milan è arrivato alla volata finale, il tecnico rossonero ha cambiato davvero poco nella formazione, ma non solo. I riti e i ritmi settimanali sono più o meno gli stessi e anche stavolta sarà così. Ovviamente incertezze invece sul dopo gara, ma per ragioni evidenti e molto belle. Tornare a casa con o senza Scudetto, scrive La Gazzetta dello Sport, non sarebbe ovviamente la stessa cosa, sotto tutti i punti di vista. Prima, nulla di diverso. Anche se a Milanello ci saranno centinaia di tifosi per salutare e caricare la squadra.

Già la scorsa settimana erano in tanti, anche se non con la Curva Sud, che non dovrebbe esserci neanche oggi. Bisogna dare sostegno fino all'ultimo e ormai manca davvero poco. Oggi probabilmente Pioli parlerà alla squadra: non ci sarà da motivare, ma da incanalare nel modo giusto le energie. Pioli da questo punto di vista è bravissimo: sa tenere alta la concentrazione senza far pesare troppo le pressioni.

L'aria che c'è a Milanello in questi giorni è carica di energia positiva. Tutti sono pronti a dare il proprio contributo per superare questo ultimo ostacolo. Pioli però dovrebbe affidarsi ancora una volta ai fedelissimi e non cambiare nulla, appunto. Confermato probabilmente l'undici delle ultime due partite, ovviamente con qualche mutazione tattica. Ieri però Pioli ha provato diversi trequartisti, così da capire al meglio come cambiare partita a gara in corso se ce ne fosse bisogno. Le rotazioni e le cinque sostituzioni saranno fondamentali, sia fisicamente e tatticamente che per tenere unito il gruppo. Tutti sono fondamentali. Zero musi lunghi, il Milan è compatto.

Ciò non significa però che non ci sia concorrenza. Per esempio Ante Rebic, croato classe 1993, avrebbe voluto giocare di più. Problemi fisici e condizioni però lo hanno relegato spesso a subentrante. Ieri anche lui è stato provato come centravanti, dove ha fatto bene a inizio stagione. Pur di giocare la gara decisiva tutti si adatterebbero in qualsiasi ruolo. Ormai la staffetta è collaudata. Zlatan Ibrahimovic, svedese classe 1981, è ancora alle prese con il ginocchio, ma è probabile che qualche minuto giochi, anche perché potrebbe essere la sua ultima partita. Magari chiudendo a modo suo. Intanto il Milan prepara un doppio colpo dal PSG >>>

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