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Sandro Tonali (centrocampista Newcastle) era dedito alle scommesse | News (Getty Images)
Non c’è illecito, non c’è inganno. Così apre Il Corriere dello Sport. Nel “fascicolo Tonali” in procura federale non c’è al momento alcun riferimento alla violazione dell’articolo 30 del codice di giustizia sportiva, che prefigura «il compimento di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara...». Sandro ha confessato tutto domenica nell’incontro con Chiné, poi ha fatto lo stesso martedì dai pm di Torino: «Ho scommesso su piattaforme illegali e anche sul Milan». Ma c’è un ma: «Ho sempre scommesso a vincere».
Nelle chat e nei dati estrapolati dal cellulare, si legge, non ci sarebbero al momento evidenze contrarie. Anche se l’analisi del materiale probatorio deve ancora concludersi. Il procuratore federale, intanto, nei prossimi giorni potrebbe convocare i dirigenti del Milan per capire se la società fosse a conoscenza di certe dinamiche. I legali di Tonali, che lunedì incontreranno di nuovo Chiné, accetterebbero un anno di squalifica più ulteriori mesi di iniziative in stile Fagioli, ma la trattativa con Chiné potrebbe chiudersi con uno stop di 13-14 mesi. Dopodiché la decisione andrebbe subito comunicata all’Uefa, perché Tonali ha violato le regole italiane ma oggi gioca in Premier. LEGGI ANCHE: Tra Milan, Olanda e i suoi idoli. Ecco le parole del centrocampista Reijnders
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