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Per uno come Giorgio Squinzi, che da anni si dedica all'edilizia, ieri è arrivata anche una demolizione: quella dell'arbitro Marco Guida, che ha diretto Milan-Sassuolo. Squinzi non sarà mai un presidente da risposta d'impulso, da voce alta, scrive La Gazzetta dello Sport: troppo elegante perché due fischi lo scompongano più di tanto. Le idee, però, le ha comunque molto chiare. Intervistato dalla rosea, ha risposto al telefono già consapevole di quale fosse il motivo della chiamata e ridendo ha detto: "Sono arrabbiatissimo". Il Presidente del Sassuolo ha seguito la linea tracciata domenica sera da Eusebio Di Francesco, quella contro l'arbitro.
Per riassumere Milan-Sassuolo gli sono bastate sei parole: "Partita falsata da fatti non attinenti". Dopodiché entra nello specifico: "Almeno quattro episodi non mi convincono: il rigore non dato per fallo su Politano, il gol annullato ad Adjapong, il rigore molto generoso su Niang e il fallo su Acerbi nel finale". Con il giudizio della moviola si può stabilire se Squinzi ha ragione. Uno: su Politano era rigore e Donnarumma andava ammonito. Due: il gol di Adjapong è stato giustamente annullato. Tre: il fallo da rigore su Niang c'è, ma prima l'attaccante commette fallo. Quattro: il fallo su Acerbi non c'è.
Sulle parole del suo allenatore, poi, ha detto: "Ha fatto bene a lamentarsi. Ho una stima grandiosa nei suoi confronti. Avevamo la partita in mano a San Siro". Poi una chiusura con un sorriso amaro: "Quasi quasi mi viene la voglia di non tifare più Milan".
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