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Paolo Condò, sulle colonne di 'Repubblica', ha commentato il derby Milan-Inter 0-3, finale della Supercoppa Italiana | AC Milan News (Getty Images)
Il giornalista Paolo Condò ha analizzato Milan-Inter, finale della Supercoppa Italiana vinta dai nerazzurri con un netto 0-3. Lo ha fatto con un editoriale sulle colonne di 'Repubblica' in edicola questa mattina. Ecco, dunque, il commento di Condò sul derby di Milano dominato dalla squadra di Simone Inzaghi.
"Più ancora dell’esito della gara, che allunga a tre la serie di stagioni con almeno un trofeo in bacheca, è la maniera in cui l’Inter ha disposto del Milan a segnare un prima e un dopo nella lettura di questa stagione - ha spiegato Condò sulla finale di Riyad (Arabia Saudita). Nella mezz’ora iniziale Inzaghi se l’è letteralmente divorato, forte di uomini che per tattica e atteggiamento filavano a velocità doppia, uno scatenato gruppo rock in opposizione a un’orchestrina da camera leziosa e svagata".
"Con il doppio vantaggio in cassaforte il resto del match è stato gestito con autorità, giocando con l’orologio e l’attesa del punto esclamativo del campione del mondo, e Lautaro Martínez non si è fatto pregare". Condò, quindi, ha concluso così. "La Supercoppa è titolo di un giorno, ma ci sono le basi perché il suo effetto eccitante si prolunghi. Nicolò Barella è definitivamente tornato ai suoi massimi, Edin Džeko e Lautaro hanno capito come giocare assieme (l’anno scorso l’intesa era più laboriosa), Federico Dimarco a sinistra è il manuale dell’incursore, la difesa ha ripreso a funzionare dopo i guasti anche recenti". Milan, Criscitiello spara a zero su Pioli e Maldini: le sue parole >>>
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