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Mauro Tassotti nel Milan 1983-84 (credits: wikipedia.org)
In un'estate di ritorni, con il Milan di nuovo ai milanisti, sembra che manchi solo lui che in rossonero ha trascorso circa quarant'anni tra campo e panchina: Mauro Tassotti. Sabato sera sembrerà quasi un ritrovo tra amici: al San Paolo ci saranno Carlo Ancelotti, Gennaro Gattuso, Paolo Maldini, Leonardo e probabilmente Andriy Shevchenko nelle vesti di opinionista Dazn. Tassotti ci starebbe benissimo, visto che al momento è proprio il vice di Sheva sulla panchina dell'Ucraina. Non ci sarà, la guarderà in TV, ma ovviamente con tante emozioni forti. È stato vice di Ancelotti e Leonardo, ha giocato con Ancelotti e Maldini e ha avuto Gattuso e Leonardo come giocatori. Intervistato da "La Gazzetta dello Sport" ha parlato di questo e tanto altro.
Sul nuovo Milan: "È tornato a essere una società normale. Ha facce riconoscibili ora. Ha capacità economiche importanti e si è affidato a figure importanti. Ecco perché questa sorta di rimpatriata rossonera mi piace tantissimo. Ora seguo il Milan con più affetto rispetto a prima".
Su Leonardo, Maldini e Gattuso: "Leo e Paolo hanno l'intelligenza per essere una coppia di successo. In più hanno l'aura dei campioni. Sono felicissimo per loro. Parliamo di persone rispettate ovunque, non solo nel mondo milanista. Basta pensare a cosa è successo a Madrid. Non ci si poteva dimenticare ciò che ha fatto Gattuso lo scorso anno. Era giusto dargli la possibilità di cominciare dall'inizio. Ha dato un'identità precisa, il Milan è stato sempre squadra, anche nelle difficoltà".
Su Conte: "Gattuso ha le palle per resistere e tenere duro".
Sul nuovo lavoro di Maldini: "Grazie alla sua esperienza ha una competenza globale sul calcio. Poi se c'è da condurre una trattativa importante lui è il primo a sapere che deve ancora imparare la materia. Era un delitto che Paolo non fosse coinvolto nel Milan. Trovo assurdo non sia rientrato prima, ma evidentemente non era convinto del progetto precedente. E come dargli torto... Il Presidente ci metteva la faccia pochissimo e su di lui gravavano dubbi finanziari. E poi c'era troppa gente che arrivava dall'Inter... Qualcosa di esagerato. Ora il club ha fatto una bella svolta e c'è finalmente chiarezza".
Tassotti-Costacurta-Baresi-Maldini, che dice?: "Aggiungo Filippo Galli. Dico che abbiamo segnato quell'epoca perché oltre alle capacità individuali avevamo un'intesa che ci aiutava a nascondere i difetti. Leggevamo le situazioni di gioco tutti nello stesso modo, era questo il segreto".
Su Leonardo: "Sa fare un sacco di cose, è uomo di mondo e di comunicazione. Da allenatore era alla prima esperienza. Penso sia stato più un tentativo che altro il suo. Non so se volesse davvero fare quello. Infatti ogni tanto lo esternava. Lui amava più l'aspetto gestionale dei giocatori, la preparazione mentale rispetto alla tattica che infatti preferiva delegare ai collaboratori. In realtà penso che fino a pochi mesi fa non avesse le idee chiare su cosa fare..."
Su Ancelotti: "Finalmente è tornato in Italia. È molto bello ritrovarlo nel nostro campionato, anche lui ha contribuito ad alzarne il livello. Ha fatto un bel giro, non si è fatto mancare nulla ed è stimolante anche la destinazione: vederlo a Napoli è particolare e sorprendente. Grazie al suo passato e alle sue doti umane ha messo d'accordo tutti. Non credo che a Napoli si sentano orfani di Sarri, sebbene abbia fatto cose straordinarie".
Ancelotti sul lavoro: "Con Carlo è facile lavorare, è molto pacato. Non l'ho mai visto andare in escandescenza e il motivo è tanto semplice quanto importante: sa che per aiutare la squadra serve restare lucidi e freddi. Ha una competenza enorme che gli deriva dal lavoro con Liedholm e Sacchi. È un allenatore molto pratico e intelligente, sta mettendo mano al Napoli senza stravolgerlo. Deve solo farlo diventare un po' meno prevedibile in alcune fasi di gioco".
Dove può arrivare il Milan: "Finalmente lo vedo nelle prime cinque squadre che si giocheranno la Champions. Insieme a Juve, Napoli, Roma e Inter. Occorrerà non sbagliare la partenza però, come successo invece l'anno scorso".
Chi tiferà sabato: "Ovviamente Milan. Però a parte le due sfide col Milan tiferò anche per Carlo e per il suo Napoli. È una squadra bella da vedere, si fanno guardare con piacere. In bocca al lupo a tutti, senza escludere nessuno".
Cosa si diranno Ancelotti e Gattuso: "Dubito che Carlo si aspettasse di ritrovarsi Rino avversario così velocemente. Secondo me scapperà da ridere a entrambi".
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