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Mauro Tassotti, vice allenatore dell'Ucraina (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN- Mauro Tassotti, 36 anni di onorata carriere rossonera alle spalle tra giocatore e vice allenatore, ha parlato a 360 gradi del Milan attraverso i microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'.
Sul ricordo del 24 maggio 1989: "Mi rivedo su quel pullman che passava in mezzo a quella marea di tifosi. Faceva impressione, era imponente. Quella partita contro la Steaua ha cambiato la mentalità del calcio italiano".
Sul suo rapporto con Shevchenko: "Io e lui parliamo spesso di Milan e cerchiamo di non perderci nemmeno una partita".
Sul match di domenica: "C'è ancora speranza. Se domenica Inter e Atalanta vincessero sarebbe un finale banale, invece per me ancora qualcosa può succedere, sebben il Milan non sia favorito".
Sulla qualificazione del 2013: "Quella volta eravamo padroni del nostro destino. Bisogna isolarsi e non pensare a cosa faranno le altre squadre. Bisognerà fare il proprio dovere".
Su Gattuso: "Credo che Rino abbia fatto ciò che doveva in questi mesi tutt'altro che facili. La stagione comunque vada non sarà stata brutta, anche se ci sarà rammarico per i tanti punti buttati via. Gattuso è giusto che rimanga perché ha fatto il suo. L'unico neo è che non capisco come mai il Milan abbia giocato meglio nella prima parte di campionato rispetto alla seconda".
Su Leonardo e Maldini: "La loro presenza ha significato moltissimo per i tifosi. Vedere 50 mila e a volte 60 mila cuori rossoneri non è un caso, lo si deve anche a dirigenti che hanno dato tanto a questo club. Con Paolo ci sentiamo spesso. Credo che quest'anno abbia studiato e imparato molto. Ora è pronto al salto di qualità nel ruolo".
Sui giocatori incedibili: "Suso, ma ancora di più Donnarumma e Romagnoli. Comunque finisca questa stagione, la prossima bisognerà iniziarla da loro". Intanto, il futuro di Maldini è sempre più incerto: ecco le ultime>>>
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