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Tuttosport – Così la Serie A lotta contro il match-fixing

Stefano Bressi

La Lega Serie A all'avanguardia per combattere la piaga delle combine. Il modello italiano preso come esempio in Europa. Ecco la spiegazione di Sportradar.

ULTIME MILAN - Dopo lo scandalo di Singapore, la Lega Serie A è all'avanguardia per combattere il match-fixing. La piaga delle combine colpisce da anni il calcio. Ecco, in quest'intervista di Tuttosport al Dottor Presilla, come lavora Sportradar.

Cos'è Sportradar: "È l'agenzia internazionale che opera al servizio di UEFA e FIFA, come integrity partner ufficiale, per contrastare il match-fixing nel calcio. Ormai da anni lavora anche per l'NBA, visti i casi clamorosi che hanno interessato il basket americano, per l'ITF nel tennis e l'IRB nel rugby e per numerose leghe in Europa e nel Mondo. Il cancro della corruzione sportiva è quanto mai diffuso. Il nostro lavoro è quello di proteggere l'integrità delle competizioni, di assicurare che le partite si svolgano regolarmente. Se viene meno questo elemento, l'industria sportiva perde valore".

Come nasce la collaborazione con la Serie A: "Va avanti da alcuni anni all'insegna di un rinnovato e costante impegno sul fronte della prevenzione: club e calciatorei, senza dimenticare tecnici e dirigenti, sono al centro di un progetto di informazione e formazione che mira a tutelare tanto il singolo tesserato quanto le società dai pericoli e rischi di un coinvolgimento in attività di scommesse e manipolazione delle gare. Un'attività dedicata alla difesa dei valori fondamentali del calcio".

Lo scopo principale del progetto, com'è articolato e le tematiche dei corsi: "Ogni squadra riceve una doppia sessione formativa, una a beneficio dei calciatori e staff della prima squadra e una per le giovanili. Sportradar svolge tale specifica attività in forza del ruolo di agenzia investigativa mondiale nella lotta al match-fixing, occupandosi di analisi dei mercati delle scommesse quanto di investigazioni vere e proprie a supporto degli organismi sportivi e delle forze di polizia. Durante i workshop i calciatori ricevono indicazioni e informazioni concrete e precise sulle modalità e tecniche di approccio agli atelti utilizzate dai trafficanti di partite truccate; sulle noramtive statali e sportive; sui casi di alterazione del regolare svolgimento dei match; nonchè sulle informazioni pratiche da tenere a mente per prevenire il coinvolgimento personale e del club in situazioni illecite".

Cos'è cambiato dopo lo scandalo di Singapore del 2011 che ha portato a Scommessopoli: "Lo scandalo del 2011 ha avuto una vasta eco, evidenziando ulteriormente l'esistenza di connessioni internazionali tra diversi gruppi crimanali. Il business è altamente profittevole e le divere organizzazioni criminali sono inclini a collaborare tra loro sfruttando i vari mercati nazionali del betting al fine di truccare partite disputate in altri Paesi. Questo complica non poco l'attività investigativa e repressiva delle singole Autrotià nazionali, pubbliche e sportive, molto spesso, ostacolate da lacci e lacciuoli di ordine normativo e burocratico. In questo senso, il nostre tuolo è diventato sempre più sensibile e strategico, le informazioni che Sportradar è in grado di raccogliere sono essenziali per ricostruire le trame illecite e per fornire elementi preziosi e fondamentali al buon esito delle indagini".

Quante e quali partite vengono monitorate in Italia: "Nel mondo sono oltre 250.000 i match monitorati dal Sportradar, di varie discipline. Oltre 35.000 sono quelle in ambito UEFA, inclusi i match di Serie A e B, oltre i match di Champions ed Europa League. In Italia si monitora anche Lega Pro e Serie D, oltre alla pallavolo maschile. Ci sono oltre 100 specialisti, dedicati h24 all'attività di controllo e protezione, dislocati nei vari continenti".

Il rischio maggiore da debellare nella situazione attuale: "La sottovalutazione del rischio. Ovvero considerare improbabile che, dopo gli scandali del passato, qualcuno dei propri tesserato non possa rimanere di nuovo impigliato. Questo atteggiamento rende i calciatori più vulnerabili".

Come vengono agganciati dalle associazioni criminali i tesserati: "Sono più o meno sempre le stesse. Oggi sono agevolate dai social media. Si servono di persone in grado di creare rapporti d'amicizia e rimanere in contatto con loro, spesso coetanei. Il rapporto d'amicizia è l'elemento cardine. L'amico del calciatore ha il compito di acquisire più informazioni possibili su di lui o su altri, fino a spingersi a indurlo a manipolare le partite".

Cosa rischia un tesserato: "Per chi scommette una squalifica non inferire ai 3 anni, sanzione severa. Conseguenze anche per i club se c'è responsabilità diretta. Il divieto riguarda tutte le partite FIGC, UEFA e FIFA. In caso di manipolazione ci sono squalifiche di almeno 4 anni".

Come interagiscono i giocatori durante le lezioni: "Mostrano sempre grande interesse. Hanno compreso il senso e la finalità. Chiedono chiarimenti e offrono spunti di riflessione. Rivolgono domande molto precise che testimoniano l'attenzione".

Se esistono rischi di corruzione e violazione delle norme nei campionati giovanili: "La crescita dei campionati giovanili è evidente. Quindi di pari passo deve aumentare il livello di vigilanza. Corrompere un giovane calciatore può essere molto remunerativo perchè produce effetti nel tempo. Ci sono stati molti casi".

Come si colloca l'attività della Serie A rispetto ad altre leghe europee: "La Serie A è tra le più attive su questo fronte. Ha intrapreso per prima l'attività della prevenzione mirata a favore dei club e tesserati e il suo esempio è stato seguito".

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