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Zlatan Ibrahimovic (attaccante AC Milan) segna in rovesciata nel finale di Udinese-Milan 1-2 (Serie A 2020-2021) | AC Milan News (Getty Images)
UDINESE-MILAN ULTIME NEWS - 'La Gazzetta dello Sport' in edicola stamattina, analizzando Udinese-Milan 1-2 della 'Dacia Arena', è partita dalla fine. Più esattamente, dal minuto 83 di gara. Quando Zlatan Ibrahimovic, attaccante rossonero, con una rovesciata acrobatica in area di rigore bianconera, ha insaccato alle spalle di Juan Musso il tiro di Ante Rebić rimpallato dalla retroguardia dei padroni di casa.
Una magia di Ibrahimovic, l'ennesima per l'attaccante del Milan. Quello che più importa è che ha consegnato ai rossoneri un importante successo in casa di una coriacea Udinese. E se Udinese-Milan 1-0 di un anno fa certificava il fallimento del progetto tecnico di Marco Giampaolo, questo Udinese-Milan 1-2 firmato Ibrahimovic, di fatto, ha certificato la forza del progetto di Stefano Pioli. Che doveva lasciare il posto a Ralf Rangnick e che poi è rimasto. Che avrebbe dovuto, secondo alcuni, pensare soltanto alla salvezza e che invece ora sogna lo Scudetto.
Al 24° risultato utile consecutivo, il Milan di Pioli viaggia a medie da titolo, così come fecero i rossoneri con Fabio Capello nella stagione 1995-1996 e con Carlo Ancelotti nella stagione 2003-2004. Questo Milan, d'altronde, può vincere il titolo (sebbene sulla carta ci siano squadre più forti ed attrezzate) perché ha nelle sue fila Zlatan Ibrahimovic. Un Ibra che continua a macinare record su record: da gennaio 2020 ha preso parte a 23 gol in 22 partite di Serie A, con 17 gol e 6 assist all'attivo. E dalla ripresa del calcio post-lockwdown, nel giugno 2020, nessun giocatore ha partecipato a più reti con 14 gol e 5 assist. Ieri, a Udine, l'assist per Franck Kessié e la già citata prodezza personale.
Che giocatore, Ibrahimovic, condottiero di un Milan, quello di Pioli, che va a segno da 26 gare consecutive in campionato. Strisce più lunghe sono arrivate soltanto nel 1943 e nel 1949 con 27 gare. Il Milan, ha evidenziato la 'rosea', ha facilità di costruzione della manovra e linee di gioco memorizzate. Fa correre bene il pallone, ha ritrovato tanti elementi (lo stesso Rebić, poi Rafael Leão, Hakan Çalhanoglu, ma anche Davide Calabria e Kessié) che sembravano ormai persi alla causa rossonera e resta soltanto da capire come reagirà il Diavolo dinanzi le prime difficoltà della stagione.
Per il resto, sognare in grande, adesso, non è più mera utopia. Con un Ibrahimovic così, che decide le gare più complicate con una magia, Pioli può realmente alzare l'asticella delle ambizioni. LE PAGELLE POST-PARTITA DEI CALCIATORI ROSSONERI >>>
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