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Verona-Milan 1-2, Sconcerti: “Pioli non sbaglia nulla” | Serie A News

Daniele Triolo

Mario Sconcerti, sulle colonne del 'Corriere della Sera', ha analizzato Verona-Milan 1-2 di ieri sera allo stadio 'Bentegodi'. Le sue parole

Il giornalista sportivo Mario Sconcerti, sulle colonne del 'Corriere della Sera' oggi in edicola, ha analizzato Verona-Milan, partita della 10^ giornata della Serie A 2022-2023 terminata 1-2 per i rossoneri ieri sera al 'Bentegodi'. Ecco, dunque, le parole di Sconcerti sulla partita.

Verona-Milan, così il giornalista sportivo sulla partita del 'Bentegodi'

"È probabile che Stefano Pioli a Verona abbia avuto anche fortuna, di sicuro ha indovinato tutto - il parere sul Milan di Sconcerti -. Quando schierare il centrocampo di riserva, come aspettare che il Verona si sfinisse con le sue marcature a tutto campo, in quale fase di partita gestire la non troppa brillantezza che gli porta il momento. In questo effetto quasi da telecomando, il Milan è molto simile al Napoli, così Pioli a Luciano Spalletti".

"I giocatori vanno in campo come fossero una malattia felice, si contagiano uno con l’altro - così Sconcerti su Verona-Milan -. Il Napoli adesso è più completo, ha una facilità straordinaria di diventare pericoloso appena accelera. Il Milan è meno spontaneo, sta mancando l’arroganza di Rafael Leão, mentre quella di Khvicha Kvaratskhelia continua ad allargarsi su tutta la squadra. Prende tanti gol in più il Napoli, 9 contro 3 di un anno fa, che sarebbe un 200% in più, aumento statisticamente colossale. Non sembra però pericoloso nel suo organismo profondamente offensivo dove uno come Giovanni Simeone, 17 gol la scorsa stagione, a Napoli fa il terzo centravanti".

"Il Milan ha sofferto molto a Verona perché non ha avuto i diversivi di Leão - ha spiegato infine Sconcerti sul match -. Brahim Díaz non ragiona da esterno, tutto questo non ha portato palloni a Olivier Giroud. C’è anche un ritorno generale alla marcatura a uomo, per questo si segna con più difficoltà. Se la permettono squadre che non hanno interesse a costruire troppo perché troppo inferiori nella costruzione. Marcare a uomo inoltre responsabilizza i calciatori. È un cambio plausibile". Pallone d'Oro 2022, due giocatori del Milan tra i 30 finalisti >>>


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