L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' parla di Olivier Giroud, attaccante del Milan che ha una particolare storia. Ultimo di quattro fratelli, il numero 9 rossonero è sempre stato un 'vice' anche al di fuori del calcio. Nato quasi per caso, Oli è diventato il bambino con più attenzioni nella sua famiglia tanto da passare da 'capello nella minestra a ciliegina sulla torta' a suo dire. E anche nel calcio è stato così: vice di Benzema nella Francia, vice di Ibrahimovic al Milan. Salvo poi ribaltare tutto e prendere in mano la nazionale e il Diavolo.
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Da vice a re: dopo la Francia, Giroud sta per riprendersi il Milan | News
Da bambino aveva come idoli Jean Pierre Papin e Didier Deschamps, allora calciatori che giocavano nella sua squadra del cuore: il Marsiglia. Il buon Olivier però difficilmente toglieva lo sguardo dalle magie di Marco Van Basten e Ronaldo 'il fenomeno', ma era particolarmente innamorato, calcisticamente parlato, di Andriy Shevchenko, attaccante di un grandissimo Milan. "Mi sforzo di riprodurre i suoi movimenti e il modo in cui corre, ma la natura riprende subito il sopravvento. Il punto è che io non sono Shevchenko", ha detto un po' di tempo fa con la sua contraddistinta umiltà.
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Non è Shevchenko, ma come l'ucraino Giroud segna come un vero numero nove. E' campione d'Italia, come Sheva, e dopodomani si ripresenterà agli ordini di Pioli da vice campione del mondo. Anche se era partito da campione del mondo in carico, Giroud torna non da perdente perché non è sempre vero che i secondi sono i primi degli sconfitti. Giroud spesso è stato secondo, talvolta ricevendo delle critiche ingiuste, ma ha sempre avuto modo di rifarsi e vincere da protagonista.
E' sempre stato vice, Giroud. Lo è stato fino a pochi giorni fa anche di Henry, ma in Qatar è riuscito a sorpassarlo nella classifica marcatori all-time della nazionale francese. "Olivier ha perso il Mondiale? Capita, ai rigori possono perdere tutti. Olivier stavolta ha segnato, ma non ha vinto. Succede. Un Mondiale non è poi la fine del mondo. La vita continua e lui continuerà a vincere con il Milan. Lui parla bene di me e io parlo bene di lui. L’ho già detto: il Milan è un gruppo ricco di conoscenze, qualità e cultura calcistica. Olivier si conferma sempre e fa e farà sempre bene", ha detto Papin su di lui, il quale lo ha paragonato ad Ibrahimovic perché "quando arrivano le partite decisive non si tira mai indietro e le decide. Proprio come Ibrahimovic".
Parole al miele nei suoi confronti anche da parte di Marco Simone: "È bello vederlo giocare, muoversi, seguirlo negli spostamenti. Mi sono un po’ emozionato quando hanno detto che segna come me. Vabbè, sono paragoni. Ma sono belli. A questo punto sono autorizzato a dire che io segnavo come Olivier. Bene, bene. Segnerà ancora. Adesso torna, riprende e dimentica subito l’amarezza della finale contro l’Argentina". Giroud tornerà carico, voglioso di ripartire più forte di prima insieme alla squadra per tentare la rimonta-scudetto. Maldini brucia l'Inter per un colpo da 90? Le ultime news di mercato >>>
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