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Da vice a re: dopo la Francia, Giroud sta per riprendersi il Milan | News

Enrico Ianuario

Dopo aver conquistato la Francia a suon di gol, Olivier Giroud sta per ritornare per riprendersi nuovamente in mano il Milan

L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' parla di Olivier Giroud, attaccante del Milan che ha una particolare storia. Ultimo di quattro fratelli, il numero 9 rossonero è sempre stato un 'vice' anche al di fuori del calcio. Nato quasi per caso, Oli è diventato il bambino con più attenzioni nella sua famiglia tanto da passare da 'capello nella minestra a ciliegina sulla torta' a suo dire. E anche nel calcio è stato così: vice di Benzema nella Francia, vice di Ibrahimovic al Milan. Salvo poi ribaltare tutto e prendere in mano la nazionale e il Diavolo.

Da bambino aveva come idoli Jean Pierre Papin e Didier Deschamps, allora calciatori che giocavano nella sua squadra del cuore: il Marsiglia. Il buon Olivier però difficilmente toglieva lo sguardo dalle magie di Marco Van Basten e Ronaldo 'il fenomeno', ma era particolarmente innamorato, calcisticamente parlato, di Andriy Shevchenko, attaccante di un grandissimo Milan. "Mi sforzo di riprodurre i suoi movimenti e il modo in cui corre, ma la natura riprende subito il sopravvento. Il punto è che io non sono Shevchenko", ha detto un po' di tempo fa con la sua contraddistinta umiltà.

Non è Shevchenko, ma come l'ucraino Giroud segna come un vero numero nove. E' campione d'Italia, come Sheva, e dopodomani si ripresenterà agli ordini di Pioli da vice campione del mondo. Anche se era partito da campione del mondo in carico, Giroud torna non da perdente perché non è sempre vero che i secondi sono i primi degli sconfitti. Giroud spesso è stato secondo, talvolta ricevendo delle critiche ingiuste, ma ha sempre avuto modo di rifarsi e vincere da protagonista.

E' sempre stato vice, Giroud. Lo è stato fino a pochi giorni fa anche di Henry, ma in Qatar è riuscito a sorpassarlo nella classifica marcatori all-time della nazionale francese. "Olivier ha perso il Mondiale? Capita, ai rigori possono perdere tutti. Olivier stavolta ha segnato, ma non ha vinto. Succede. Un Mondiale non è poi la fine del mondo. La vita continua e lui continuerà a vincere con il Milan. Lui parla bene di me e io parlo bene di lui. L’ho già detto: il Milan è un gruppo ricco di conoscenze, qualità e cultura calcistica. Olivier si conferma sempre e fa e farà sempre bene", ha detto Papin su di lui, il quale lo ha paragonato ad Ibrahimovic perché "quando arrivano le partite decisive non si tira mai indietro e le decide. Proprio come Ibrahimovic".

Parole al miele nei suoi confronti anche da parte di Marco Simone: "È bello vederlo giocare, muoversi, seguirlo negli spostamenti. Mi sono un po’ emozionato quando hanno detto che segna come me. Vabbè, sono paragoni. Ma sono belli. A questo punto sono autorizzato a dire che io segnavo come Olivier. Bene, bene. Segnerà ancora. Adesso torna, riprende e dimentica subito l’amarezza della finale contro l’Argentina". Giroud tornerà carico, voglioso di ripartire più forte di prima insieme alla squadra per tentare la rimonta-scudetto. Maldini brucia l'Inter per un colpo da 90? Le ultime news di mercato >>>

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