'Lucas Paquetà deve giocare trequartista'. I tifosi che quotidianamente incontriamo per le vie di Milano o che ci scrivono da tutta Italia hanno un chiodo fisso e fino a ieri non riuscivano a capacitarsi di come il brasiliano non fosse ancora stato schierato dietro le punte. Con l'addio di Rino Gattuso e l'arrivo di Marco Giampaolo sulla panchina rossonera, sembrava che potesse occupare con disinvoltura quella casella: ' il fantasista sarà lui', si pensava. E invece no. Gli impegni di Paquetà in Coppa America hanno ritardato l'arrivo del giocatore a Milanello per il ritiro estivo, costringendo Giampaolo a trovare soluzioni alternative. Lì - per esempio - sono stati provati Calhanoglu e poi Suso. "In quella posizione voglio un attaccante, non un centrocampista", spiegava l'ex tecnico della Sampdoria, scartando così Paquetà e promuovendo lo spagnolo a trequartista designato.
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Rebus Paquetà: quale ruolo? I suoi dati in Verona-Milan
Il brasiliano, alla prima da trequartista titolare, numeri alla mano, non ha offerto una grande prestazione dietro le punte, ma....
Poi, però, le cose sono cambiate. Suso si è dimostrato più a suo agio sulla fascia destra, sulla sua solita mattonella. Spostato da lì, perde la sua efficacia. Come già era successo con altri allenatori, quindi, anche Giampaolo ha dovuto adattarsi, avanzando lo spagnolo di qualche metro e lasciando scoperta la casella di trequartista. E qui è tornato in gioco Paquetà, che in Verona-Milan ha avuto la sua prima vera grande chances da titolare nella sua posizione preferita. Sarà stata la partita, la stanchezza accumulata in Nazionale o la sfortuna, però, il brasiliano non ha impressionato. Questi i suoi numeri e le sue statistiche, riassunte in una grafica:
Lo ha detto Giampaolo, lo hanno pensato un po' tutti e lo dicono anche i dati: la sua prova da fantasista non è stata straordinaria. Non ha creato occasioni pericolose, non ha tirato in porta e ha toccato 39 palloni, perdendone 12. I duelli vinti sono appena il 38.5%. Insomma, ci si poteva aspettare di più, ma il materiale su cui lavorare c'è ed è buono, come ha confermato Giampaolo nel post-partita: "E' un po' disordinato in quel ruolo, ma lo metto apposta lì. Gli manca qualcosa, ma non nella volontà", ha spiegato l'allenatore rossonero, deciso a dargli altre possibilità in futuro in quella posizione.
La sensazione è che - a seconda delle partite e degli avversari - Giampaolo lo alternerà in ruoli diversi, facendogli fare la spola tra la trequarti e il centrocampo. Al momento non dà ancora garanzie, nè da una parte nè dall'altra, ma l'allenatore rossonero si è ripromesso di lavorare su di lui in maniera convinta, con l'obiettivo di disciplinarlo, magari de-brasilianizzandolo un po', parola bruttissima e concetto rischioso, da chiarire: nessuno vuole snaturare il giocatore o intrappolarlo tatticamente, ma certamente la sua qualità va indirizzata e messa al servizio della squadra. Va usata per fare la differenza. Insomma, per dirla facile: Giampaolo vuole abolire i tocchi fini a se stessi e vuole che sia efficace sia in fase di possesso che in fase di non possesso. Non vuole mortificarlo, ma farlo sbocciare come fuoriclasse.
La speranza è che ci riesca in fretta. Non stupitevi, però, se nelle prime partite Paquetà faticherà, sia a trovare una posizione in campo, sia una maglia da titolare: in ogni caso, non sarà una bocciatura. A Milanello è ancora appeso il cartello 'Lavori in corso'. E ci resterà per molto. Intanto sorprende, un dato che accomuna Piatek a Donnarumma..CONTINUA A LEGGERE>>>
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