ULTIME MILAN - Capitano silenzioso. Non è uomo da copertine, Alessio Romagnoli. Il numero 13 milanista continua a lavorare a testa bassa, senza distrarsi, senza pensare ad altro che non sia il lavoro sul campo e la propria carriera. Al Milan, ovviamente. Un amore nato subito per i colori rossoneri, che sta maturando insieme a lui. Il rinnovo arrivato nel momento più buio della storia recente del Milan è la prova d'amore. Eterno o quasi. In quel momento erano tantissime le squadre pronte ad accaparrarsi Romagnoli, magari a prezzi di saldo. Invece Alessio, tra l'altro non ancora capitano, ha deciso di prolungare, mentre il capitano di allora, Leonardo Bonucci, scappava alla Juventus con la coda tra le gambe.
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Romagnoli 21 di fila per la prima volta: capitano, certezza e punto fermo
Per la prima volta in carriera, Romagnoli, capitano del Milan, ha collezionato 21 presenze consecutive in Serie A. Sempre più certezza, ma diffidato.
Ma Romagnoli non è solo chiacchiere e distintivo. Romagnoli è cresciuto, esponenzialmente. Non è giusto che solo perchè il centrale milanista eviti di parlare di sé, non se ne debba parlare. Le sue prestazioni sono costantemente sufficienti o più che sufficienti. Gli errori sono stati ridotti al minimo, per non dire a zero. Romagnoli ha imparato a guidare un reparto, nonostante la giovane età e nonostante il peso della fascia al braccio. Difficile ricordare gol presi per colpa di un clamoroso errore di Romagnoli. Si è preso il peso del Milan sulle spalle e lo sta portando avanti. Ha lavorato sulle prestazioni e sui propri limiti. Perchè se la squadra rossonera ha ottenuto sei clean sheet nelle ultime nove partite è anche e soprattutto merito suo, oltre che di un eccellente Gianluigi Donnarumma.
Non è facile il lavoro di Romagnoli. Si sta costruendo con l'impegno una figura, che fino a poco tempo fa, forse per la giovane età o per il momento negativo del Milan, non aveva. Non è passato tanto dal periodo in cui appena Alessio si avvicinava all'arbitro gli veniva sventolato in faccia il cartellino giallo. Anche nei falli, con Romagnoli sono sempre stati parecchio severi i direttori di gara. Eppure è migliorato anche in questo. Ha imparato a gestirsi, ha imparato a capire come porsi e quando evitare di farlo; come intervenire e quando evitare di farlo. È grazie a questo che, per la prima volta in carriera, Romagnoli ha raggiunto le 21 presenze consecutive per intero in Serie A. Perchè un capitano non può abbandonare la ciurma e lasciarla sola nel momento del bisogno. Ma attenzione, ora è in diffida. Prova di maturità importante a due giornate dal Derby.
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