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Ignazio Abate, terzino del Milan (credits: GETTY Images)
Il difensore rossonero, Ignazio Abate, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN - dopo quella a SportMediaset - in vista di Milan-Napoli. Ecco le sue parole:
Sulla partita: "Affrontare il Napoli è sempre una bella emozione, ho tanti amici che tifano Napoli, cosi come mio nonno. Ho avuto la fortuna di giocarci, è stata una bellissima esperienza in un anno difficile, che mi ha fatto crescere tanto. Sarà una partita difficilissima, che va preparata con tranquillità come ogni partita, con la consapevolezza che possiamo prendere i tre punti. Ci sarà una cornice di pubblico straordinaria e speriamo di regalare una gioia ai nostri tifosi”.
Su Higuain: “Non so cosa non ha funzionato col Pipita, io posso parlare solo bene di lui perché nel gruppo si era integrato bene e si stava allenando al massimo. Poi nella vita si fanno delle scelte, a volte non c’è alchimia. Tutte le storie d’amore quando finiscono, c’è sempre qualcosa che non va. Lui ha fatto una scelta e va rispettata”.
Su Piatek: “E’ un talento che è partito forte, lo accogliamo a braccia aperte in un gruppo sano, capirà cosa significa indossare questa maglia, che è pesante ma bellissima, solo chi l’ha indossa può capire le emozioni che ti da’. Arriva in una famiglia”.
Su Paquetà: “Mi ha impressionato per la tranquillità e la personalità con cui gioca. A livello fisico sta dimostrando che può fare la mezzala, un ruolo molto dispendioso. A livello tecnico è un giocatore molto forte. Credevo avesse bisogno di due o tre mesi di ambientamento, invece sembra che sia con noi da due o tre anni. I meriti sono soprattutto suoi, perché se non hai capacità tecniche e morali non riesci ad avere un impatto del genere. Mi auguro che migliori sempre di più e ci aiuti a raggiungere l’obiettivo”.
Su Gattuso: “Sta diventando più equilibrato, non reagisce più di pancia. Sul campo ha già dimostrato che è un grande allenatore. E’ migliorato nella gestione, è bravo a creare gruppo. Non cerca alibi quando siamo in emergenza, e questa credo che sia la mentalità dei vincenti”.
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