Una disgrazia arbitrale
—Fonseca, poi, ha giustamente parlato dell'arbitro, autore di una direzione alquanto discutibile. Siamo d'accordo sulle critiche relative al primo gol dei bergamaschi, di De Ketelaere, poiché il fallo ai danni di Theo Hernandez sembrava talmente chiaro da attenderci una naturale revisione al Var. Tuttavia così non è stato ed ecco che il Milan si ritrova subito a dover eguagliare una rete. Le polemiche proseguono, poiché l'arbitro non appariva molto propenso ad ammonire. Pasalic affonda sul polpaccio di Pulisic, costretto poi a uscire, ma del cartellino neanche l'ombra. Loftus-Cheek viene bloccato da due uomini contemporaneamente, ma al cartellino non ci pensiamo neanche. De Roon affonda su Leao, ma è tutto buono, si continua a giocare.
Il mercato è il peccato originale
—Quale sarà, dunque, la conseguenza di questa sconfitta, la quarta del campionato, e dell'ennesima prestazione insufficiente? Nessuna. Il Milan continuerà con Fonseca, proseguendo nella, ormai ben nota, politica del risparmio. C'è da capire, però, se questa condizione influenzerà anche il mercato invernale che, fra poco meno di un mese, aprirà i battenti. Parliamo di un'evidenza chiara e indiscutibile: il Milan ha bisogno di rinforzarsi. Mentre da una parte facevano la loro entrata in campo Samardzic, Kossonou, Retegui, Brescianini e Scalvini, dall'altra c'erano Abraham, Loftus-Cheek e Chukwueze. Visto il risultato finale, deduciamo che non sono proprio la stessa cosa.
Il mercato estivo diventa così il peccato originale. Il Milan paga per delle lacune che, a distanza di 4 mesi, ci chiediamo come mai non siano state colmante. Manca un vice-Theo, un altro mediano che possa far riposare Fofana, un trequartista che possa sostituire Pulisic e un attaccante che non faccia rimpiangere l'assenza di Morata. Insomma, un giocatore per ruolo. In estate si era messo in luce Liberali, poi sparito dai radar, si era tanto discusso della permanenza di Jovic, anche lui sparito, e della crescita di Camarda, qualche piccolissimo spezzone di partita e ormai in pianta stabile in prima squadra. Tutte situazioni che vanno in totale contrasto con quanto detto all'alba della nuova stagione, quegli stessi momenti durante i quali si parlava di Scudetto a cuor leggero, si puntava a obiettivi incredibili e si gioiva alla nascita di un nuovo e vincente Milan. Ibrahimovic parlava di 7 giorni per la creazione della squadra, ma ora siamo a dicembre e il Milan è ben lontano dalla vetta e dai primi quattro posti. LEGGI ANCHE: Pulisic: “Innamorato del Milan. Vogliamo vincere titoli. San Siro mi emoziona” >>>
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