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Lucas Biglia, centrocampista del Milan (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - Lucas Biglia, centrocampista del Milan, ha parlato ai microfoni di 'DAZN'. Queste le dichiarazioni di Biglia:
Sull'episodio con Franck Kessie in panchina al derby: "Sono stato male per 3-4 settimane, perché le figuracce così non mi piacciono. Soprattutto quando hai i figli e vuoi far imparare loro tante cose che i miei genitori avevano insegnato a me. Non me la sono presa con lui, ho voluto far vedere in questo momento la necessità di sostegno da parte di un compagno che stava entrando in campo, niente di più. Non ho nulla contro Franck, anzi, ho un grandissimo rapporto".
Sul numero 'tre' durante l'esultanza nel gol contro il Chievo: "E' un'esultanza che fa mio figlio quando gioca a calcio e mi aveva chiesto di farla e in quel momento mi è venuta. Lui la fa perché indica la mamma, il papà e la sorella".
Sulla commozione suscitata nel rispondere alla precedente domanda: "Mi emoziono, perché quello che faccio imparare a loro è prima di tutto il valore della vita. Ho un figlio che ama il calcio come me, lo gioca già da piccolo. Lui, appena arriva a casa, chiede la palla come prima cosa per poter giocare al parco. Deve sapere, prima di tutto, che lo sport si deve fare con i valori. Per quello ci sono rimasto così male nell'episodio con Franck, perché per me esistono dei valori prima del calcio, che sono quelli della vita. Noi facciamo i giocatori, 3-4 ore al giorno dedicate al calcio, poi ne abbiamo 20 dove ognuno fa le proprie cose. Io, per esempio, ho la mia famiglia. Gli altri hanno tante altre cose. Siamo persone normali e dobbiamo dimostrarlo alla gente. Dentro il campo dobbiamo dare l'esempio e anche dopo". Biglia ha parlato anche a 'Sport Mediaset': per le sue dichiarazioni, continua a leggere >>>
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