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Bologna-Milan rinviata: ora capiamo molte cose e cadono tante maschere
Notizia di oggi, poche ore fa, che Bologna-Milan della nona giornata del campionato di Serie A non si giocherà come da calendario domani alle 18:00, ma è stata rinviata a data da destinarsi. Questo perché, in teoria, la città emiliana è stata piegata negli ultimi giorni dall'alluvione e quindi ci sarebbero problemi di viabilità. Si era però parlato di giocare la partita a porte chiuse, così da evitare lo spostamento di migliaia di tifosi, ma il sindaco bolognese ha vietato lo svolgimento anche a porte chiuse. Una decisione assurda e senza senso, anche considerando che tutti gli altri eventi cittadini e tutte le altre squadre giovanili del Bologna avranno regolare attività.
La Curva del Bologna ha diramato un comunicato nelle scorse ore in cui invitava a non giocare perché il calcio viene in secondo piano rispetto alle disgrazie che hanno colpito la città, ma la pensavano diversamente martedì quando in tanti (giustamente e liberamente) hanno seguito la squadra in Inghilterra per la Champions League, evidentemente ritenuta più importante. Inoltre, come testimonia il video che trovate anche in alto, la zona limitrofa allo stadio non era assolutamente inagibile.
Ma allora perché si è arrivati alla decisione di non giocare questa partita regolarmente? Perché il Milan non si è imposto? Perché oggi abbiamo scoperto (o meglio, abbiamo avuto conferma) che il Milan non ha peso politico. Al contrario del Bologna e del suo sindaco. Abbiamo scoperto che una squadra si può rifiutare di scendere in campo, senza essere passibile di 0-3 a tavolino. Abbiamo scoperto che è meglio rinviare una partita se una Curva si rifiuta di andare allo stadio. Abbiamo scoperto che il calcio deve avere sensibilità verso la collettività, ma tutto il resto no (in città ci saranno sagre, incontri di boxe ed eventi sui motori). Abbiamo scoperto che a Birmingham - in piena emergenza - si può andare a tifare e far festa, ma tre giorni dopo è vietato. Abbiamo scoperto che alla Lega va bene che si giochi una partita di cartello da trasmettere in Mondovisione senza due giocatori chiave del Milan (Theo Hernandez e Reijnders contro il Napoli, squalificati).
Quindi il Milan si fa andare bene tutto, "abbassa la testa", come ha detto Paolo Scaroni uscendo dalla Lega Serie A, e giocherà uno scontro diretto al vertice che potrebbe essere decisivo per lo Scudetto senza due dei propri giocatori migliori. La domanda sorge spontanea ed è la seguente: se al posto del Milan ci fosse stata l'Inter, la partita si sarebbe giocata? La risposta in tanti la ipotizziamo, ma si può anche riassumere in quella che ha dato Zlatan Ibrahimovic pochi minuti dopo l'ufficialità: "Fonzie" (per i meno attenti, leggere qui).
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