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Cristian Brocchi, ex tecnico del Milan, nella finale di Coppa Italia contro la Juventus (credits: GETTY Images)
Christian Brocchi, ex allenatore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a RMC Sport durante la trasmissione radiofonica Var dello Sport "Per me il Milan è stata una grande famiglia, è stato molto importante per me. Faccio anche fatica a racchiudere tutto quello che è stato in una frase. Sono arrivato a 9 anni, ho fatto tutto il settore giovanile, ho avuto la fortuna di vincere tutto con la prima squadra, fino alla chance di diventarne l’allenatore. È stata per me una scuola di vita in cui sono cresciuto tanto come giocatore e come uomo".
Sul Monza: "Galliani mi ha scelto al Monza?E' una verità. Sono sempre passato per l'uomo e il 'cocco' di Berlusconi, ma è stato lui a chiamarmi per fare l'allenatore nel settore giovanile del Milan, dopo l’infortunio che mi aveva costretto anticipatamente a chiudere la mia carriera da calciatore. Nel calderone erano state messe tante cose. Hanno sempre detto che ero stato messo in panchina da Berlusconi, ma in realtà non è così. Ancora Galliani mi ha quindi contattato nei mesi scorsi per venire al Monza. Mi avevano visto lavorare e credo nel tempo di essermi guadagnato la loro stima".
Su un possibile ritorno al Milan: "Non mi piace il concetto di maturità, basti guardare al lavoro che sta facendo in questo momento Gattuso al Milan, in merito al quale sono molto felice. Sono molto legato a lui. Al suo arrivo ha fatto i miei stessi punti, ma poi ha avuto il tempo per poter lavorare. Stesso discorso vale per Simone Inzaghi. Per un allenatore è fondamentale arrivare nel posto giusto al momento giusto. Parliamo del lavoro più difficile al mondo. Si è pagati per vincere ed è una voce che andrebbe inserita nei contratti. In questo momento stanno criticando anche uno come Carlo Ancelotti..."
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