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Calhanoglu fa il viperetta: sembra un’ex isterica e rancorosa mollata all’altare

Redazione

Momento di gloria per Calhanoglu: dopo il trionfo in Supercoppa non le ha mandate a dire al Milan. Ma si ricorda il perché degli insulti dei rossoneri?

Da due anni a questa parte, la rivalità tra Milan e Inter si è accesa ancora di più dopo il discusso trasferimento sulla sponda nerazzurra del Naviglio da parte di Hakan Calhanoglu. Un trasferimento che non è piaciuto ai tifosi rossoneri nell'estate del 2021 perché il turco era considerato uno dei calciatori principali del nuovo Milan di Pioli. Invece, per mezzo milione di euro in più, il buon Hakan ha deciso così non solo di trasferirsi all'Inter, ma di farlo liberandosi a parametro zero. Scelta personale, ok, ma tutti i tifosi di Milan e Inter ricordano il motivo per cui Calhanoglu decise di trasferirsi nella squadra di Inzaghi, allora campione d'Italia in carica.

'Vado all'Inter per vincere lo scudetto', la frase celebre di Calhanoglu dopo aver firmato il contratto con l'Inter, alludendo al fatto che con il Milan ciò non fosse possibile. "Finalmente gioco con dei campioni", aggiunse poi nella sua prima intervista ufficiale il turco, che al suo primo gol da ex esultò sotto la Curva Sud provocando i tifosi rossoneri, facendo il gesto delle orecchie con le mani, come a dire 'e adesso? Non non parlate più? Non vi sento.."

Ora, è vero che ha vinto tre trofei da quando veste la maglia nerazzurra, ma dello scudetto non c'è traccia. Anzi, come ha detto lui ieri sera al termine della finale di Supercoppa, 'il karma esiste'. E a maggio si è verificato quello che lui mai avrebbe voluto che si verificasse: Inter seconda in classifica, Milan al primo posto. Da lì i tifosi rossoneri e i calciatori del Milan hanno bersagliato Calhanoglu durante la festa scudetto. Certo, se ne poteva fare anche a meno, ma tutto è iniziato da lui.

Il messaggio che ha voluto far passare ieri sera il turco è che sarebbe lui la vittima di tutta questa situazione, quando in realtà è stato lo stesso Calhanoglu a dare vita a questa guerra verbale nei suoi confronti. Ieri è arrivato il suo momento di gloria, giustamente si è tolto un sassolino dalla scarpa, però la domanda sorge spontanea: una Supercoppa vale uno Scudetto? Attenzione alle sue parole di ieri... Presto potrebbero essere rispolverate in caso di sconfitta nerazzurra in un derby. Il Milan è stanco e non corre più: che succede? Le cause del crollo rossonero >>>

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