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Capello: “Con Berlusconi contrasti solo su Savicevic”

Fabio Capello
Capello, ex allenatore rossonero, ha raccontato alcuni aneddoti e parlato dell'attualità del Milan. Ecco le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

Stefano Bressi

Torna a parlare di Milan, negli studi di Sky Sport, l'allenatore Fabio Capello, che in rossonero ha vinto tutto. Interessanti le sue dichiarazioni, sull'avventura al Milan, sul rapporto con Silvio Berlusconi e su Marco Van Basten. Ecco le sue parole: "Sono diventato allenatore del Milan prima che arrivasse Sacchi, ho fatto cinque anni di Settore Giovanile, poi l'assistente di Liedholm, poi dopo tre anni di Mediolanum Sport Berlusconi mi chiese se avessi voglia di tornare in panchina e dissi di sì. Lui parlò di quanto gli aveva detto Arrigo, che bisognava cambiare perché certi giocatori non avevano più voglia di lavorare e io gli risposi che secondo me era una squadra che poteva continuare a vincere e così è successo. È stato Berlusconi che essendosi ricordato di quello che avevo fatto prima mi ha richiamato. Con Berlusconi ho sempre avuto un ottimo rapporto, l'unica discussione più accesa è stata su Savicevic. Lui voleva che giocasse, io gli dicevo che lo lasciavo in campo finché correva. Abbiamo avuto anche dei contrasti con Savicevic, poi siamo diventati grandi amici, è stato uno dei giocatori in assoluto migliori che io abbia mai allenato. È stato molto importante per tutto il periodo in cui io sono stato al Milan. Non dimentichiamoci che Van Basten io l'ho avuto a mezzo servizio per un anno, poi tutto quello che è stato fatto è stato fatto senza Van Basten. Era un grande giocatore che si è perso un po' per colpa sua perché ha voluto operarsi per forza".

Su Gattuso: "Gattuso l'ho trovato molto carico, convinto di quello che può fare. Ha fiducia nella squadra, ma è un lavoro non semplice quello che deve fare, coordinare il lavoro di tutti quanti e coordinare una squadra che secondo me è stata fatta in maniera un po' confusa".

Su Weah e la politica: "Ho assistito all'evento di Berlusconi che entrava in politica, molte volte c'erano delle riunioni a Milanello. Sono molto contento per la presidenza di Weah, dopo che era stato sconfitto la prima volta l'ho incontrato in Brasile, gli ho fatto gli auguri per poter vincere le elezioni la seconda volta. È un ragazzo sensibile ed intelligente, potrà dare qualcosa alla sua nazione, è molto attaccato alla Liberia, crede molto nell'Africa. Non sopportava gli africani che giocavano con la Francia o con le altre Nazionali".

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