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Tiémoué Bakayoko (centrocampista AC Milan) qui durante l'amichevole Colonia-Milan 1-2 | News (Getty Images)
La Polizia di Stato ha fermato Tiémoué Bakayoko, centrocampista del Milan, in occasione di un posto di blocco in centro a Milano. Il francese, classe 1994, è stato costretto a scendere dalla propria auto e, successivamente, ha subito una perquisizione da parte degli agenti.
Il tutto reso virale da un filmato. Alcuni utenti, sui social, hanno polemizzato sull'operato degli agenti della Polizia di Stato, accusandoli chi di razzismo o, al contrario, di non aver preso provvedimenti una volta resisi conto di aver fermato un personaggio pubblico come il giocatore del Milan.
La Questura di Milano, in una nota diramata all'agenzia di stampa 'ANSA', ha parlato di commenti fuori luogo. Spiegando, poi, come il controllo per Bakayoko e per l'altro passeggero sia scattato perché le loro descrizioni, così come quelle dell'automobile guidata, corrispondevano alla perfezione con i protagonisti di un caso seguito dalla Polizia.
Blocco e perquisizione, ovviamente, terminati una volta che la Polizia si è resa conto di aver fermato persone estranee ai fatti dell'indagine. Secondo quanto spiegato dalla Questura, infatti, la notte precedente, a Milano, c'erano state risse, con colpi di arma da fuoco, tra stranieri. E si era alla ricerca di un Suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore e con una maglietta verde.
Corrispondendo, dunque, all'alert, le Volanti della Polizia hanno effettuato il controllo in strada e gli agenti hanno operato con le pistole in pugno. La Questura di Milano, inoltre, avrebbe già chiarito la faccenda con il Milan. Tutto risolto, tutto rientrato, quindi. Solo un grande spavento, immotivato, per Bakayoko e il suo amico. Milan, il sostituto di Kessié dalla Serie A? Le ultime news di mercato >>>
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