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Antonio Conte, manager del Chelsea (credits: GETTY Images)
Tutte frottole, a giudicare da ciò che dice Antonio Conte, quelle che vogliono l'allenatore pugliese vicino a un ritorno in Italia. Il tecnico del Chelsea, infatti, nel corso di un'intervista a GQ ha espresso tutto il proprio amore nei confronti dell'Inghilterra e della Premier League. Inoltre, ha affrontato tanti altri temi. Ecco le sue parole.
Sul calcio di oggi: "Il calcio dai tempi in cui ero calciatore è molto cambiato. Oggi non basta solo il talento: devi essere veloce, forte e resistente. Prima non c'erano tutte queste pressioni. Devi abbinare la qualità alla velocità e questo non è facile. Non hai il tempo di controllare la palla o di vedere da dove proviene il tuo avversario. Loro sono già lì, quindi devi già sapere cosa fare. Ecco perché gli allenamenti sono così importanti e perché li vivo così intensamente".
Sulla Premier League: "La cosa che mi è piaciuta di più dell'Inghilterra è l'atmosfera. Puoi respirarla in ogni momento. Qui si vedono tifosi di squadre diverse che vedono la partita in totale sintonia. Ricordo nella passata stagione, quando abbiamo vinto contro il Middlesbrough e li abbiamo costretti alla retrocessione. I loro tifosi li hanno comunque applauditi. E anche quelli del Sunderland, che era già retrocesso da settimane, sono stati incredibili. In Italia è molto diverso: queste sono si vedono più difficilmente e c'è molta più polizia. Questo è il campionato più difficile, intenso, il più duro senza dubbio. In Spagna hai due squadre che possono vincere come il Real Madrid e il Barcellona, ogni tanto c'è l'Atletico. In Italia c'è solo la Juventus. In Germania solo il Bayern Monaco, tranne la parentesi del Borussia Dortmund di Klopp. In Francia solo il PSG, a parte l'anno scorso con la vittoria del Monaco. In Inghilterra ci sono sei squadre che possono vincere: Manchester City e United, Liverpool, Arsenal, Tottenham e Chelsea".
Sulla vittoria del titolo: "Vincere in questo campionato è difficilissimo, quindi dobbiamo dare il massimo. Negli altri campionati ci sono anche delle partite in cui puoi rilassarti un po', qui no. È impossibile. Il fatto che i manager italiani siano i più numerosi nei campionati esteri ci rende certamente orgogliosi".
Sui media italiani: "In Italia ci sono tre giornali che parlano di calcio, il che mette sicuramente tanta pressione. Alcuni pensano di conoscere meglio di te il tuo lavoro e poterti dire come giocare".
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