Decreto Crescita, Raimondo: “Il governo sta affossando il calcio italiano”

Felice Raimondo, avvocato e scrittore, attraverso un post su X pone l'attenzione sulle conseguenze che avrà la nuova legislazione riguardante il Decreto Crescita. Il governo italiano ha deciso di abolirlo a partire dal 1° gennaio 2024 e questa decisione inciderà inevitabilmente sul valore del calcio italiano.

Nel post si legge: "Assodato che per i nuovi acquisti dal 1° gennaio non ci sarà più nulla da fare, sulle agevolazioni in essere ci andrei cauto [...]. Resta da capire se, come credo, i rinnovi dal 2024 in poi saranno salvi perché i giocatori acquistati in passato hanno già trasferito la residenza fiscale, sfruttando la legislazione in vigore che, terminando il 31 dicembre 2023, dovrebbe incidere solo per i futuri spostamenti della residenza fiscale [...]. Vedremo quindi se, sulla base di quanto anzidetto, chi già usufruisce del decreto crescita potrà continuare a farlo fino alla massima durata possibile [...]. In tal caso un rinnovo firmato nel 2024 a 5 milioni di euro, continuerà a sfruttare il decreto fino alla massima durata prevista dalla legge".

Lo scrittore poi denuncia: "Il calcio italiano da gennaio avrà un valore ancora più basso dato che le istituzioni sportive non sono in grado di rilanciarlo, mentre il governo lo affossa senza creare legislazione ad hoc per gli stadi e togliendo l'unica norma (che altri Stati già possiedono) capace di renderci competitivi e arricchire lo stesso Erario che adesso avrà meno introiti futuri".

E conclude: "L'ipotesi Superlega, soprattutto per i nostri club, inevitabilmente dovrà essere presa in seria considerazione".

Ecco il post sui social.

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