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SUPERCOPPA ITALIANA

Derby Inter-Milan, Conceicao scherza: “Mi pagano per questo. Leao fenomeno”

AC Milan Conceicao post-partita SportMediaset 2024-2025
Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato a 'SportMediaset' dopo il derby Inter-Milan, finale della Supercoppa Italiana
Fabio Barera Redattore 

Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato a 'SportMediaset' dopo il derby Inter-Milan, finale della Supercoppa Italiana 2025 che si è giocata all'Al-Awwal Park di Riyadh (Arabia Saudita). Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Derby Inter-Milan, le parole di Sérgio Conceicao

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Sul suo apporto in pochi giorni: "Sono molto contento per i giocatori, perché non era facile. L'ambiente non era al meglio e avevamo pochi giorni per lavorare su tanti dettagli importanti per me. E affrontavamo due squadre di grandissimo livello. Il merito va ai giocatori che hanno assorbito tutto quello che gli abbiamo passato. Ci sono cose che dobbiamo migliorare, ma con umiltà possiamo fare sei mesi buoni. Abbiamo la Champions League e il campionato per tornare in zona Champions, dove il Milan deve essere, non al settimo posto come ora. Domani torniamo a lavorare in vista per il Cagliari".


Su cosa ha detto a livello difensivo: "Erano due o tre cose a livello difensivo. Nel secondo tempo non abbiamo fatto letture buone a livello di profondità. Questo vuole dire che la squadra ha carattere, perché ha vinto alla fine partite contro grandi squadre. L'allenatore durante la partita deve correggere alcune cose, è per questo che mi pagano".

Sul miglioramento rispetto alla Juventus: "Se vogliamo essere compatti tutti i reparti sono importanti, ci deve essere poca distanza. A questo livello possiamo fare ancora meglio e i ragazzi devono avere coraggio se vogliamo tornare il grande Milan. Per me è molto importante che loro lavorino, anche se c'è poco tempo. Questi giocatori sono intelligenti. Non è facile perché l'intensità raggiunta era difficile da raggiungere in una settimana".

Su Rafael Leao: "Leao è un fenomeno, lo conosco da tanto tempo. Lui è portoghese come me. Deve imparare due o tre cosine, poi può diventare il migliore del mondo, gliel'ho già detto. Se le qualità che ha le mette al servizio della squadra diventa il migliore del mondo. Al termine della prossima stagione lo potrà essere".

 

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