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INTER-MILAN

Derby, non solo Inter-Milan: la sfida infinita tra Pioli e Simone Inzaghi

Derby, non solo Inter-Milan: la sfida infinita tra Pioli e Simone Inzaghi - immagine 1

Domani ci sarà Inter-Milan, il Derby, semifinale di ritorno di Coppa Italia e sarà l'ennesimo duello fra i due allenatori.

Stefano Bressi

Grandi rivali nel Derby, di domani e non solo, perché Inter-Milan è una sfida infinita. Però anche grandi amici. Stefano Pioli e Simone Inzaghi sono due ottimi allenatori. Pioli con un passato un po' legato ai colori nerazzurri, visto che ne era tifoso prima che vecchi allenatore, Simone con un passato un po' legato ai colori rossoneri, visto che il cognome Inzaghi sarà legato alla sponda più vincente del Naviglio per sempre. Si sono incrociati tante volte già prima, da avversari in campo e da allenatori ai tempi biancocelesti tra prima squadra e giovanili.

Perché c'è stato un periodo, ricorda la Gazzetta dello Sport, in cui Pioli e Simone si incrociavano a Formello, nel centro sportivo laziale. Avevano il parcheggio vicino, davanti al campo, e poi si fermavano a parlare un po'. Era il 2014/15: Pioli allenava la prima squadra, mentre il nerazzurro era con la Primavera laziale. Sembra passata una vita, anche perché ora sono entrambi a Milano e si giocano due trofei stagionali. Domani saranno di nuovo di fronte. Destini incrociati. Otto anni fa gli allenamenti erano in campi e orari diversi, ma Simone sbirciava spesso. Prendeva appunti come studente. Quella squadra di Pioli faceva male alle grandi e aveva dei grandi giocatori. Qualcosa ha preso.

La prima volta in cui si sono incrociati, però, risale al 1997. Era la Serie C1 e Pioli marcava il giovane allenatore nerazzurro, allora attaccante. Si giocava Fiorenzuola-Brescello al "Velodromo Attilio Pavesi" ed era domenica pomeriggio. Pioli aveva 32 anni ed era ormai a fine carriera, all'ultima stagione da professionista prima del ritiro. Simone aveva 21 anni ed era un giovane di belle speranze, con un fratello già decisivo ad alti livelli. La partita finisce 1-1 e Simone gioca 72 minuti (70 minuti giocati, corsi e ricorsi) ma senza segnare. Ottima prestazione, d'esperienza, di Pioli invece. È l'unico incrocio da giocatori. Al ritorno Pioli non gioca e Simone segna su rigore e vince 3-1.

Il giorno della svolta per Simone è il 3 aprile 2016, quando Pioli in un derby capitolino prende quattro schiaffi e viene esonerato. L'anno prima aveva fatto un terzo posto e riportato la squadra biancoceleste nella massima competizione europea, ma il secondo anno va male, con tante delusioni. Quel derby romano è un dentro o fuori e Pioli va fuori.

Al suo posto entra Simone in panchina. Da lì si apre lo storico ciclo laziale durato sei anni per lui, con tre trofei vinti. Nel frattempo Pioli cambia due squadre, prima di arrivare al Milan, passando anche dall'Inter dove inizia bene e finisce male. Domani si gioca il possibile accesso in finale di Coppa Italia, il ritorno in finale. L'ultima e unica l'ha giocata sette anni fa e non è andata benissimo. 2-1 per la Vecchia Signora ai supplementari e al 97', in parità, doppio palo laziale che trema ancora nei ricordi dell'allenatore rossonero. Avevano tutti già esultato dopo quel tiro. Poi però finisce in lacrime, anche per Pioli, che ora ha la possibilità di prendersi la rivincita e chiudere il cerchio.

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