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Gigio Donnarumma durante Lazio-Milan, Getty Images
di Enrico Maggioni
Avrà forse ragione l'ex presidente rossonero Silvio Berlusconi a definire Gianluigi Donnarumma un "fuoriclasse" insieme con Suso e Giacomo Bonaventura. Il giovane portiere campano, come mostrato in circa due anni di importanti prestazioni da numero uno del Milan, ha certamente le qualità del grande campione, ma prevale sempre di più la convinzione che la mancanza di serenità ed una certa immaturità di fondo non gli consentano il definitivo salto di qualità nell'Olimpo dei grandi portieri.
In un momento delicatissimo per squadra e società, Donnarumma ha calato ieri pomeriggio a San Siro contro l'Atalanta l'asso nella ....papera. Incapace di bloccare un tutt'altro che irresistibile pallone deviato di testa da Caldara trasformandolo in un succoso assist per il gol di Cristante, il portiere replica poco dopo facendosi clamorosamente infilare da un mediocre tiro dalla distanza. Solo il gioco fermo ha evitato la definitiva gogna per il portiere stabiese, la cui responsabilità sul gol del vantaggio atalantino rimane netta, così come chiara è la complessiva mancanza di sicurezza che lo attanaglia.
I continui rinvii estivi sul rinnovo di contratto e, soprattutto, la recentissima polemica legata alle presunte pressioni psicologiche subite da Donnarumma prima della sospirata firma, rilanciata dall'agente del portiere, hanno pericolosamente allontanato Gigio dall'affetto del popolo rossonero. Fortemente legati ad un ragazzo cresciuto nel vivaio e autore di prodezze assolute, i tifosi milanisti mal sopportano l'incapacità di Donnarumma di prendere una posizione definitiva sul suo futuro, rinviando continuamente la scelta tra il seppur precario progetto tecnico milanista e gli spregiudicati atteggiamenti del suo procuratore.
In mezzo a questa poco edificante rappresentazione, sono il Milan ed i suoi tifosi a farne le spese: Donnarumma, difeso a spada tratta da società e mister Gattuso dai fischi dei supporters, non riesce più ad essere decisivo e la sua "normalita" tra i pali pesa come un macigno sul rendimento del Milan. Per Donnarumma è giunto quindi il momento delle scelte, da fare in piena maturità, certo del bene che i tifosi ancora gli riservano e consapevole della necessaria umiltà per migliorare ed uscire dal tunnel di polemiche e incertezze in cui si trova.
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