Nel 1992, però, le difficoltà economiche del Torino costrinsero il club a cedere il suo gioiello al Milan per 18,5 miliardi di lire. La sua partenza scatenò polemiche e proteste tra i tifosi, ma a Milano Lentini si integrò subito nel progetto di Fabio Capello, conquistando trofei a livello nazionale ed europeo, inclusi tre scudetti e una Coppa dei Campioni.
Il declino e il Lentini di oggi
—Tuttavia, il destino aveva in serbo una prova durissima per Lentini: il 2 agosto 1993, un incidente automobilistico lo costrinse a una lunga riabilitazione. Il talento che aveva stupito il mondo sembrava scomparso, e Lentini non tornò mai più ai suoi livelli precedenti. Nonostante alcuni tentativi di ripresa, come il ritorno all’Atalanta e un ultimo periodo al Torino, il suo futuro nel calcio sembrò ormai segnato.
Dopo il ritiro, Lentini si allontanò dal mondo del calcio professionistico e oggi gestisce una sala da biliardo a Carmagnola. Nonostante una carriera segnata da successi e rimpianti, Lentini ha sempre riconosciuto il suo valore: “Se sono arrivato a far parlare così tanto di me, vuol dire che qualcosa di importante in vita mia ho fatto”. Un talento spezzato, ma mai dimenticato.
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