Sembra ieri che Ronaldinho regalava spettacolo sui campi di tutto il mondo con la sua classe infinita. Oggi, invece, il Gaucho compie 45 anni, eppure il suo nome continua a risuonare nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare. Ronaldo de Assis Moreira non è stato solo un fuoriclasse, ma un’icona del calcio, l’ultima vera “Alegria do Povo”, proprio come Garrincha. Un talento puro, un artista del pallone capace di rendere il calcio un’arte, tra sorrisi, magie e giocate da Playstation.


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Ex Milan – Ronaldinho, 45 anni di magia: il genio che ha incantato il calcio
La stella che ha riportato il Barcellona in alto
—Ronaldinho ha incantato con le maglie di Grêmio, PSG, Barcellona e Milan, ma è con i blaugrana che ha scritto le pagine più belle della sua carriera. Prima dell’era Messi, il Barça si rialzò grazie al genio del brasiliano, che tra 2004 e 2006portò in Catalogna due Liga, due Supercoppe di Spagna e soprattutto la Champions League nel 2006. In quegli anni formò un attacco spettacolare con Eto’o, Giuly, Larsson e un giovane Lionel Messi, al quale passò simbolicamente il testimone.
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Dopo un’annata da 24 gol, nella stagione 2007/08 il suo rendimento calò e a fine stagione arrivò il trasferimento al Milan.
Ronaldinho e il Milan: magie e gol da fuoriclasse
—Con la maglia rossonera, Ronaldinho ha regalato giocate spettacolari, lasciando il segno in due stagioni e mezzo tra colpi di genio e gol straordinari. Indimenticabile il gol nel derby contro l’Inter nel 2008.
Tra le sue reti più belle con il Milan, impossibile non ricordare:
• Il siluro da fuori area contro il Braga in Coppa UEFA, un destro potente e preciso che si insaccò sotto l’incrocio.
• La magia contro la Sampdoria a San Siro, controllo sublime e tocco morbido a superare il portiere.
• La perla contro la Juventus nel 2010, quando con un tiro a giro dal limite dell’area lasciò di sasso Buffon, uno dei suoi gol più belli in Italia.
• La doppietta contro il Siena nel gennaio 2010, con una rete spettacolare da fuori area e un rigore perfetto.
Nonostante qualche rimpianto per una carriera rossonera che poteva durare di più, Ronaldinho ha lasciato un segno indelebile anche a Milano, illuminando San Siro con il suo talento.
Trionfi con il Brasile: il Mondiale 2002 e il tridente dei sogni
—Anche con la Seleção, Ronaldinho ha lasciato un’impronta indelebile: 33 gol in 97 presenze, una Copa America, una Confederations Cup e, soprattutto, la Coppa del Mondo 2002. In quel Mondiale, insieme a Rivaldo e Ronaldo, formò un tridente d’attacco leggendario che trascinò il Brasile al titolo. Il suo gol su punizione contro l’Inghilterra nei quarti è ancora oggi uno dei momenti più iconici della competizione.
Dopo il calcio, una vita turbolenta
—Chiusa la carriera, Ronaldinho è rimasto sotto i riflettori, ma spesso per vicende extra-campo. Nel 2020, è stato arrestato due volte in Paraguay, la prima per aver attraversato il confine con un passaporto falso, la seconda per riciclaggio di denaro, finendo in carcere insieme al fratello Roberto de Assis Moreira.
Nonostante le ombre del post-carriera, Ronaldinho resta uno dei calciatori più amati di sempre. Genio, fantasia e sorriso eterno, il Gaucho ha regalato emozioni uniche e scritto una delle pagine più spettacolari della storia del calcio. LEGGI ANCHE: Milan, il paradosso Jovic: titolare con la Serbia ma in panchina con i rossoneri >>>
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