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Andriy Shevchenko (ex attaccante AC Milan) | Milan News (Getty Images)
Interviene concretamente Andriy Shevchenko, ex Milan, per aiutare la sua Ucraina, messa in ginocchio dalla guerra. L'ex attaccante rossonero, infatti, ha deciso di ospitare alcuni bambini ucraini rifugiati nella sua casa di Londra, dove di norma abita. Inoltre, sta contribuendo a portare 150 bambini nel Regno Unito per aiutarli a fuggire dalla guerra e mettersi in salvo dall'invasione russa.
Milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case in Ucraina dopo che la Russia ha invaso il territorio. Più di 2,8 milioni di persone sono state costrette ad attraversare la Polonia e altri Paesi vicini, in quella che l'ONU ha definito la più grande crisi di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale.
Il governo del Regno Unito ha lanciato il programma "Homes for Ukraine", sperando di aiutare decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra a rifugiarsi. A partire da martedì mattina, si legge sul Daily Mail, quasi 89.000 persone hanno registrato un interesse ad aprire le loro case a coloro che stanno scappando dal conflitto.
Shevchenko ha voluto ringraziare la popolazione britannica: "Grazie dal profondo del cuore per essere rimasti vicini a noi e sostenerci. La guerra è molto crudele ed è difficile vedere le città distrutte, le persone morire. Sono padre di quattro figli e per me vedere le immagini di bambini che muoiono, le bombe che vanno in un ospedale per bambini, non posso sopportarlo. Non credo che nessuna persona al mondo possa sopportarlo. Cerco di sostenere il mio Paese, cerco di attirare l’attenzione, ho cercato di parlare esattamente di quello che sta succedendo, cerco di toccare il cuore della gente e poi di capire le circostanze. Naturalmente cerco di raccogliere aiuti umanitari e aiutare il mio Paese, il mio popolo, i rifugiati. Stavo aspettando le regole del governo e ora è abbastanza chiaro. Stavo lavorando con l’ambasciatore dell’Ucraina qui e poi ho un paio di amici che vogliono aiutare e prenderemo 150 rifugiati qui e li metteremo in diverse aree e porteremo un paio di bambini anche a casa mia. Non credo che ci sia un posto in Ucraina in cui ti senti al sicuro ora. Non ci posso credere, a volte è come un brutto sogno. Mi sveglio e dico a me stesso che tornerà alla situazione normale, ma so che non accadrà mai. So che dobbiamo affrontare questa situazione e dobbiamo trovare un modo per portare la pace".
Shevchenko aveva parlato anche in Italia, ricordando l'accoglienza ricevuta quando arrivato al Milan, così: "Mia madre, mia sorella e altri miei parenti sono ancora in Ucraina, parlo con loro ogni giorno. È stata una loro scelta rimanere. Quando sono arrivato in Italia, il Paese mi ha aperto il cuore. Mi avete fatto sentire come uno di voi, e penso che sia la mia seconda casa. Ora vi chiedo: aprite i vostri cuori al mio popolo, abbiamo bisogno del vostro aiuto… Fateli sentire come avete fatto sentire me. C’è già molto affetto da parte di tutti, lo so, ma chiedo di più". Queste, intanto, le notizie più importanti di oggi >>>
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