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Gennaro Gattuso, allenatore del Milan (credits: GETTY images)
Di Valerio Paini
"Una vittoria era attesa e una vittoria è arrivata. Il Milan di Gennaro Gattuso si rialza dopo la batosta dell'ultimo minuto nel Derby e dopo l'impietosa prestazione in Europa League contro il Betis Siviglia e ottiene una vittoria che risolleva il morale dei rossoneri e del suo allenatore, già per molti considerato alla fine della sua esperienza. Tre punti scaccia crisi che allontanano le voci di un cambio in panchina e rilanciano in classifica i rossoneri che vedono ora il quarto posto a sole tre lunghezze.
"Il 3-2 inflitto alla Sampdoria però non è stato tutte rose e fiori: la difesa si è fatta sorprendere ancora una volta, la quindicesima consecutiva, e il cambio di modulo dal 4-3-3 al 4-4-2 ha sì portato all'esplosione della coppia Higuain-Cutrone ma, dall'altro lato, ha esposto la squadra a difficoltà non indifferenti, non permettendo mai ai rossoneri di essere padroni del campo a causa delle criticità nell'interpretare le nuove posizioni in campo e i conseguenti compiti. Ovviamente il tutto va tarato sulle capacità dell'avversario: una Sampdoria mai rinunciataria, con chiari obiettivi di gioco e buona qualità, una squadra capace di dominare il Napoli, vincere con le piccole e mettere in difficoltà altre grandi come l'Inter. Quel che però è emerso maggiormente da questa sfida è stato, indubbiamente, lo spirito di squadra mostrato dai rossoneri in un'occasione così delicata: i senatori non hanno deluso e non hanno tradito le attese, con Suso ancora decisivo, Lucas Biglia sempre più cuore nevralgico ed equilibratore dei rossoneri e Franck Kessié stoico nel giocare sempre nonostante le difficoltà fisiche. Ancora meglio poi ha fatto Patrick Cutrone che, chiamato come esempio di giocatore sempre volenteroso e pieno di senso di appartenenza, ha fornito una prova di intensità e qualità, risultando come il migliore in campo con il gol in apertura e l'assist per il pareggio di Gonzalo Higuain.
"In definitiva, nonostante i risultati siano stati altalenanti e il gioco abbia fatto un passo indietro, quel che rimane è la compattezza di una squadra vogliosa di fare quadrato intorno al suo allenatore per salvaguardarlo e volenterosa di migliorarsi proprio sulla base dei concetti e degli insegnamenti che lo stesso allenatore, seppur giovane, fornisce per far sì che la squadra cresca. Non resta dunque che lavorare per costruire, già mercoledì nel recupero contro il Genoa, una squadra sempre più forte e con l'atteggiamento dei “cani arrabbiati” tanto voluto e richiamato da Gennaro Gattuso.
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