NEWS MILAN - Jurgen Klinsmann, allenatore dell’Hertha Berlino, alla vigilia della partita di Coppa di Germania contro lo Schalke 04 (in programma oggi), ha parlato di Krzysztof Piatek.
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Hertha, Klinsmann: “Piatek può diventare un attaccante di livello mondiale”
Jurgen Klinsmann, tecnico dell’Hertha Berlino, ha parlato in conferenza stampa di Krzysztof Piatek, ex centravanti del Milan
"Piatek è un attaccante completo, di grande qualità. Ha un solo obiettivo: segnare. Era il profilo che stavamo cercando. Un giocatore grintoso, che rincorre gli avversari e che rende la vita difficile ai difensori. L’ho seguito molto ed ero a conoscenza della sua situazione. In Italia quando le cose non vanno per il meglio, gli scenari possono cambiare velocemente. Per questo motivo, quando abbiamo capito che poteva essere sul mercato, io e Michael (Preetz, direttore sportivo ndr) abbiamo valutato l’ipotesi di contattarlo per capire se fosse stato interessato o meno a trasferirsi a Berlino. Fortunatamente ha accettato".
“Ha fame e la sua determinazione – continua Klinsmann – è fondamentale per noi. L’esempio migliore che posso fare riguarda la sua prima azione: dieci secondi dopo essere entrato in campo ha recuperato un pallone rubandolo ad un avversario. Voglio che sia una guida per i giocatori più giovani, che trasmetta questo tipo di atteggiamento. Eravamo alla ricerca di giocatori in grado di fare la differenza e siamo eccitati all’idea di avere un giocatore come Piatek con noi perché ha giocato in Nazionale e al fianco di un grande campione come Lewandowski. Ora il suo obiettivo deve essere quello di diventare uno dei migliori centravanti in Europa, magari vincendo la classifica marcatori agli Europei”.
"Al giorno d’oggi – ha terminato Klinsmann – non vince chi gioca meglio dei propri avversari. Vince chi lavora più dei propri avversari. Questo è il tipo di cultura che vogliamo impiantare qui. Piatek deve essere una guida in questo senso, perchè il suo talento nasce dal fatto che abbia lavorato più di altri, non meno. Voglio che i giovani lo guardino e pensino ‘Cazzo, ha lavorato ancora più di me!’, traendo la motivazione necessaria per lavorare ancora di più". Intanto torna in primo piano il futuro di Ibrahimovic, continua a leggere >>>
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