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Il tabellone durante PSG-Milan comunica un check in corso della VAR (getty images)
Nel corso delle prossime stagioni potremmo assistere ad un cambiamento storico. Secondo quanto riferito dal 'The Times', infatti, l'IFAB, ossia il principale ente arbitrale del mondo, starebbe valutando di introdurre l'espulsione a tempo per proteste, come già avviene nel rugby e anche di designare il capitano come l'unico a poter parlare con l'arbitro. Ecco, dunque, la spiegazione dell'amministratore delegato Lukas Brud.
"Abbiamo identificato il comportamento scorretto dei giocatori come un grave problema per il calcio e sarà l’argomento principale per l’IFAB nei prossimi anni. Stiamo esaminando cosa possiamo fare attraverso la modifica delle Regole del Gioco o attraverso raccomandazioni e linee guida per misure aggiuntive. Una espulsione a tempo, inoltre, potrebbe essere un deterrente maggiore rispetto a una ammonizione, visto che alcuni calciatori potrebbero non preoccuparsi di ricevere un cartellino giallo, mentre sarebbe ben peggiore un allontanamento dal gioco per un determinato tempo".
"C’è anche molto interesse da parte di diverse parti interessate per l’idea secondo cui solo il capitano può avvicinarsi all’arbitro in modo corretto. I giocatori che si avvicinano in modo aggressivo semplicemente non possono più essere tollerati. Abbiamo assistito anche a diverse occasioni dove un gruppo di calciatori accerchiava l’arbitro per non permettergli di allontanarsi dal compagno che protestava".
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