In un momento delicato per il Milan, tra una dirigenza alle prese con il post-Paratici e una squadra da rifondare, resta centrale anche un altro tema fondamentale per il futuro del club: il progetto per il nuovo stadio. Un’iniziativa strategica, condivisa con l’Inter, che continua a muoversi tra ambizioni sportive e ostacoli burocratici.


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Il Milan guarda al futuro: il nuovo stadio tra ambizioni, ostacoli e attese
Il dossier è sul tavolo del Comune di Milano, che ha recentemente aperto alla possibilità di ricevere offerte migliorative rispetto alla proposta iniziale presentata dalle due società. Il progetto, infatti, è ancora in fase di valutazione e il confronto tra le parti rimane aperto su vari aspetti tecnici, economici e urbanistici.
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Tra i nodi principali: i costi di demolizione e bonifica dell’area in cui sorge il vecchio Meazza, la valorizzazione economica dell’attuale impianto e l’impatto del nuovo stadio sul tessuto urbano. In tal senso, il piano prevede un adeguamento importante: la distanza tra lo stadio e le abitazioni più vicine sarà aumentata a 74 metri, rispetto ai 54 previsti inizialmente, nel tentativo di ridurre le criticità ambientali e di convivenza con il quartiere.
Tre le ipotesi sul tavolo: una riqualificazione del quartiere mantenendo il Meazza con interventi strutturali, la sua demolizione totale con la costruzione di un nuovo stadio all’avanguardia, o ancora la ricerca di una soluzione intermedia che unisca esigenze storiche e innovazione.
Il nuovo impianto dovrà rispondere a standard internazionali, offrendo non solo un’esperienza sportiva moderna, ma anche garantendo sostenibilità, efficienza e valorizzazione dell’area circostante.
Per il Milan, la partita più importante si gioca dunque anche fuori dal campo: lo stadio del futuro rappresenta un tassello chiave per rilanciare il club, rafforzare la competitività e costruire una nuova identità all’altezza della sua gloriosa storia. LEGGI ANCHE: Rafa Leao si prepara all'addio in estate? L'Arsenal è pronta a una mossa... >>>
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