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Simone e Filippo Inzaghi, fratelli, ex attaccanti ed oggi allenatori di Lazio e Benevento
MILAN NEWS - Un pareggio per 1-1 in Benevento-Juventus. Finisce in pareggio tra i due amici ed ex Milan in panchina: Filippo Inzaghi e Andrea Pirlo. Al termine della sfida, ai microfoni di Sky, ovviamente Super Pippo ha espresso la propria soddisfazione per il risultato e per i risultati personali: "Questi ragazzi in un anno e mezzo mi hanno regalato delle cose di cui non ho parole. Abbiamo perso Maggio e messo Improta a fare il terzino. Se fossimo stati un po' più bravi a ripartire avremmo anche potuto vincerla. Dobbiamo continuare così, però questo è lo spirito giusto. Oggi è veramente un'impresa, ma sono contento per i ragazzi che si meritano di vivere certe serate".
Sulla partita: "Quando fai risultato con la Juve, una delle squadre più forti d'Europa, ti deve andare bene tutto. I ragazzi sono stati bravi. È chiaro che alla fine avevo un attaccante terzino, ho cercato di mettere un altro difensore e Tuia era un mese che non si allenava. Maggio ha stretto i denti da capitano vero, sapevamo di correre qualche rischio e non avevo più giocatori. Oggi non posso chiedere altro a questi ragazzi. Dopo Firenze hanno ripetuto una grande prova, ma come hanno sempre fatto. Abbiamo sbagliato una partita contro lo Spezia, forse abbiamo abituato tutti bene, ma la Serie B era un'altra cosa. In A sapevo che potevamo fare bene, chiaro che pensare di non perdere con la Juve era quasi impossibile. Vedendoli allenare avevo avuto qualche speranza e come gli ho detto prima della partita, queste giornate se le devono godere anche se avessimo perso. Così penso che questa sia una soddisfazione incredibile perché che la Juve pareggi a Benevento non so quando ricapiti ancora".
Sui propri meriti: "Non mi va di prendermi meriti perché io sono dovuto tornare in Lega Pro per conquistarmi la A. Mi sono fatto il mazzo, ho vinto un campionato di C e di B e mi sono conquistato la A con i fatti grazie ai giocatori che ho avuto e alle società in cui ho allenato. Sono arrivato qua un anno e mezzo fa dopo uno spareggio perso col Cittadella e tutti erano giù di morale. Giocarsela a viso aperto mi dà la fiducia. Poi abbiamo sbagliato una partita per tanti motivi, ma poi la squadra è tornata a fare quello che sa fare. Ci sono diverse squadre più forti di noi dal punto di vista tecnico, ma noi dobbiamo avere quella fame vista oggi. Vedere il mio presidente che stasera è felice dei suoi ragazzi e il direttore è una grande soddisfazione".
Il senso del suo lavoro: "Qui ho avuto tempo di lavorare. In B non eravamo la Juventus, ma una squadra forte. Qui c'è dietro un lavoro. Le precedenti esperienze sono state più difficili. Qua ho potuto fare la squadra insieme al direttore. Nella carriera di un allenatore ci sono quelli esonerati e nei momenti negativi uno deve pensare cosa poteva fare meglio, ma ci tengo a dire che la differenza la fanno i giocatori. Sappiamo che partite possiamo fare in A, ma possiamo ritagliarci delle soddisfazioni".
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