“Il calcio è una straordinaria metafora di Vita, perché se visto a doppio senso di marcia sa creare ponti. Il ponte che crea e rende fertile e costruttiva ogni relazione; quel ponte che si deve ben costruire quando si avanza insieme alle compagne verso la porta avversaria, in quello stupefacente mezzo tecnico che è il PASSAGGIO ( gesto tecnico di relazione per eccellenza). Ponte anche nel passaggio tra vecchie e nuove generazioni, sul quale lasciare preziose eredità, con la consapevolezza e l’umiltà di saper lasciare il proprio posto, che non ci appartiene mai completamente, ma che ci vede passeggeri protagonisti solo se ci consideriamo di passaggio e non su troni acquisiti per un sempre. La mancanza di ponti e quindi relazioni può portare a danneggiarci da sole, proprio nel momento più difficile del campionato del mondo. Ma non è un caso, un beffardo destino che si rivolta contro di noi. È un evento fondamentale invece, che deve servire per formare uno sguardo che sappia crescere anche nella perdita e non solo nella vittoria“.
“Troppo ingenua e scontata la ricerca di un capro espiatorio: non scordiamoci che quando si punta il dito verso qualcuno, le altre tre dita della nostra mano guardano verso di noi. Il rischio altrimenti è di giocare la partita contro noi stessi e non con noi stessi e con delle avversarie. Pertanto non sento nessun risentimento e non ho nessun motivo che mi spinga a sentirmi o cercare un colpevole. Ripenso alla mia storia sportiva lunga più di quarant’anni, densa di esperienze a più livelli, ricca di vissuti, di legami, di condivisioni e di competenze maturate non solo all’interno della scuola di Coverciano, ma all’interno soprattutto di tantissime relazioni. Quell’ancoraggio necessario, quando fuori imperversa la tempesta e tu hai bisogno di afferrarti saldamente. Per concludere sento di ringraziare tutte e tutti, dalle ragazze a tutti i componenti degli staff presenti in ogni area specifica, ai dirigenti che ci sono stati vicini, perché ognuno di loro hanno dato il massimo. Non sempre i tempi di crescita personali coincidono e non sempre è possibile raggiungere risultati positivi, ma non ho dubbi sull’impegno e le buone intenzioni di tutti. Lascio la Nazionale dopo tanti anni e sento di ringraziare la Figc e Renzo Ulivieri per la grande opportunità che mi hanno concesso. Sono stati anni bellissimi e molto intensi, che porterò sempre con me... Auguro alla Nazionale e a tutto il calcio femminile di Crescere e che tutto il Movimento torni a muoversi con vigore ed energia. Grazie. Milena Bertolini“. LEGGI ANCHE: Milan, i pro e i contro dell'arrivo di De Roon >>>
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