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PARIS, FRANCE - SEPTEMBER 06: Andrea Agnelli of Juventus during the UEFA Champions League group H match between Paris Saint-Germain and Juventus at Parc des Princes on September 6, 2022 in Paris, France. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
E' notizia di alcune ore fa quella della dimissione da parte di Andrea Agnelli dalla presidenza della Juventus. Insieme a lui, si è dimesso l'intero Cda bianconero in occasione di un'Assemblea straordinaria. Dopo la clamorosa notizia, lo stesso Agnelli ha pubblicato una lettera per concludere i suoi 12 anni di presidenza.
"Cari tutti, giocare per la Juventus, lavorare per la Juventus; un unico obiettivo: Vincere. Chi ha il privilegio di indossare la maglia bianconera lo sa. Chi lavora in squadra sa che il lavoro duro batte il talento se il talento non lavora duro. La Juventus è una delle più grandi società al mondo e chi vi lavora o gioca sa che il risultato è figlio del lavoro di tutta la squadra. Siamo abituati per storia e Dna a vincere. Dal 2010 abbiamo onorato la nostra storia raggiungendo risultati straordinari: lo Stadium, nove scudetti maschili consecutivi, i primi in Italia ad aver una serie Netflix e Amazon Prime, il J|Medical, cinque scudetti femminili consecutivi a partire dal giorno zero. E ancora, il deal con Volkswagen (pochi lo sanno), le finali di Berlino e Cardiff (i nostri grandi rimpianti), l'accordo con Adidas, la Coppa Italia Next Gen, la prima società a rappresentare i club in seno al Comitato Esecutivo Uefa, il J|Museum e tanto altro".
"Ore, giorni, notti, mesi e stagioni con l'obiettivo di migliorare sempre in vista di alcuni istanti determinanti", prosegue la lettera scritta da Agnelli. "Ognuno di noi sa richiamare alla mente l'attimo prima di scendere in campo: esci dallo spogliatoio e giri a destra, una ventina di scalini in discesa con una grata in mezzo, un'altra decina di scalini in salita e ci sei: 'el miedo esce'nico' e in quell'attimo quando sai di avere tutta la squadra con te l'impossibile diventa fattibile. Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena, Westfallen Stadium, San Siro, Georgios Karaiskaks, Celtic Park, Camp Nou: ovunque siamo stati quando la squadra era compatta non temevamo nessuno".
"Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all'altezza della storia della Juventus. Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: 'And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music' (ovvero ' quelli che non potevano sentire la musica pensavano che quelli che ballavano fossero matti"). Ricordate, ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve! Fino alla fine...", ha concluso Agnelli. Milan su Ziyech, quale futuro per Brahim e Messias? Il punto.
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