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SUPERCOPPA ITALIANA

Juventus-Milan, Conceicao rivela la sua reazione al 45′: poi ‘tira in ballo’ Fonseca. Su Leao…

Sergio Conceicao AC Milan allenamento Milan Riyadh
Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato a 'SportMediaset' al termine di Juventus-Milan, semifinale della Supercoppa Italiana
Fabio Barera Redattore 

Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato a 'SportMediaset' al termine di Juventus-Milan, seconda semifinale della 'Final Four' della Supercoppa Italiana che si è svolta all'Al-Awwal Park di Riyadh (Arabia Saudita). Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Juventus-Milan, Conceicao: "Non sono qui per farmi amici, ma per vincere"

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Sulla passione: "Ci vuole la passione nella vita, il calcio è passione ed emozione. I ragazzi hanno meritato la finale per quello che hanno fatto. Nel primo tempo ho visto il Milan di qualche settimana fa, giocatori con tanti dubbi, con poca circolazione di palla. Nello spogliatoio all'intervallo ci siamo guardati negli occhi e i ragazzi dovevano capire cosa non andava. Sono stati coraggiosi nel secondo tempo, sono contento per loro, ma ancora non abbiamo vinto niente".


Su Rafael Leao: "Penso che domani non ci sarà ancora, vediamo domani come sta".

Sul figlio Francisco: "L'ho visto, ero più contento di lui perché ho vinto, ma questo fa parte della vita".

Sulla coppia Abraham-Morata: "Alvaro è vero che viene spesso in appoggio e le nostre ali non hanno fatto quello che volevo in profondità. Questo non va bene. Io ho applicato spesso il 4-4-2 negli anni, ma abbiamo preparato qualcosa di diverso nel secondo tempo. In futuro potremmo anche giocare con due punte in avanti".

Sul carattere: "Ti posso dire che dopo i 45' nello spogliatoio non ho dato baci ai giocatori. Mi sono arrabbiato perché ho visto che la squadra non faceva le cose che avevamo preparato. Il gruppo è umile, ma ogni tanto manca quella buona cattiveria, che col tempo arriverà. I giocatori hanno bisogno di una buona parola e di qualche botta. Io non sono molto simpatico, non mi piace dare gli abbracci. Sono più le volte che mi arrabbio che il contrario. Il gruppo ha accettato un allenatore che non è simpatico, ma io non sono qui per farmi degli amici, bensì per vincere. Quello che è successo nello spogliatoio rimane là".

 

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