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Krunic, comprimario a chi? Rade si è preso il Milan

Rade Krunic centrocampista AC Milan
Nelle ultime partite Rade Krunic si è preso con prepotenza il Milan, dopo aver fatto il comprimario per alcune stagioni

Fabio Barera

Quando alla fine della stagione 2018/2019 era stato annunciato il suo passaggio dall'Empoli al Milan, insieme al compagno in azzurro Ismael Bennacer, in molti probabilmente avevano storto il naso. Sì, perché al tempo il club toscano era appena retrocesso in Serie B e il Diavolo, con l'obiettivo di crescere, aveva puntato su due dei suoi giocatori.

E anche nelle stagioni successive, per la verità, Rade Krunic ha sempre pagato il paragone con il compagno di reparto algerino. Se Ismael Bennacer, infatti, è cresciuto esponenzialmente, diventando titolare inamovibile del Milan, il bosniaco ha sempre recitato la parte da comprimario. Poche presenze dal primo minuto, nelle quali difficilmente ha saputo dare un impatto positivo, e soprattutto spaziando tra più ruoli. Sintomo di una difficoltà da parte degli allenatori di dargli una precisa collocazione tattica.

Milan, la crescita esponenziale di Rade Krunic

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Nel corso degli ultimi mesi, o ancora meglio delle ultime settimane, però, Rade Krunic ha reso quello che era il suo punto debole un vero pregio. A suon di prestazioni, mettendo umiltà e serietà sempre e comunque il classe 1993 è riuscito a prendersi il Milan e la dimostrazione evidente è stato il match contro il Tottenham. Partito da titolare ha giocato 90' di qualità a tutto campo, ripiegando spesso in fase difensiva con successo e proponendosi in avanti.

Krunic, con il tempo, è diventato l'arma in più di Stefano Pioli e del Diavolo, il centrocampista tuttofare che può agire da mediano di contenimento o da trequartista a supporto della punta. Ad oggi manca solo qualcosa in fase offensiva, la capacità di rendersi decisivo anche in fase realizzativa, ma il Milan dovrà ripartire anche da lui se vorrà continuare il processo di crescita. Possibilmente già dalla partita contro la Salernitana, da cui riparte la corsa per accedere alla prossima edizione della Champions League. Maldini: "Non siamo al livello di Bayern, City o Real, ma ora ce la giochiamo".

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