RAZZISMO - Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato oggi alla trasmissione '24Mattino', su Radio 24, dell'annoso problema del campionato italiano: ovvero i cori razzisti negli stadi, una vera e propria piaga per la Serie A. “Ognuna delle componenti del mondo del calcio deve fare un salto di livello”, ha spiegato Malagò, intervistato da Simone Spetia e Maria Latella.
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Malagò (Coni): “Le simulazioni sono peggio dei cori razzisti”
Fa discutere la presa di posizione di Giovanni Malagò a proposito di simulazioni, cori e buu razzisti. Ecco le parole del presidente del Coni a Radio 24
“Non è una frase salomonica, ma chiunque è chiamato a questo salto di qualità, a partire dai dirigenti, dai calciatori, come quello che fa un fallo, che platealmente fa finta di ricevere un fallo. Quella è una cosa gravissima, che esempio si dà? E’ sbagliato quello che fa buu a un giocatore di colore, ma è ancora più sbagliato che uno che guadagna 3 milioni di euro si lasci cadere in area e magari sia contento di prendere il rigore, o magari che l'arbitro non vada a vedere il Var”, ha spiegato Malagò.
Il presidente del Coni, poi, fa riferimento alle parole di Antonio Conte, che aveva parlato di giornalisti che alimentano l’odio: "Devo dire che ha detto tante cose importanti. Vista l’esperienza che lui ha in altri campionati come quello inglese, dice di essere tornato in Italia dopo l’esperienza fortunata alla Juventus e aver trovato una situazione peggiorata. Questo fa molto riflettere perché il suo è un osservatorio estremamente autorevole. Poi cita un caso di un giornalista, non so neanche chi sia, evidenzia il fatto che la tifoseria, la gente si prepara a fischiarlo perché prima apparteneva ad un’altra squadra, la Juve. Ci sono tante trasmissioni di tutti i tipi, radio, tv, internet dove c’è qualche giornalista che è un po’ troppo tifoso”. Intanto fanno discutere le immagini di un guardalinee ubriaco fradicio. GUARDA IL VIDEO
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