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Vi ricordate i quarti di finale di Champions League tra Milan e Marsiglia del 20 marzo del 1991? Beh, d'altronde difficile dimenticarseli. E anche il più giovane dei tifosi rossoneri ne avrà sicuramente sentito parlare. In quella partita il Milan era ad un passo dall'eliminazione dalla Champions, ma al 90' successe l'inaspettato. Un riflettore dello stadio 'Velodrome' si spense e la partita venne sospesa. Dopo pochi minuti, una volta sistemata la situazione, l'arbitro ordinò alle squadre di tornare in campo, ma la squadra di Sacchi si rifiutò di continuare il match per la scarsa visibilità.
A ricordare quell'incredibile partita è stato proprio l'arbitro a cui fu assegnato il match, il signor Bo Karlsson, che ha raccontato: "Resta una partita speciale - ha dichiarato ai microfoni de 'L'Equipe' -, difficile da dimenticare. Non ho mai arbitrato un match nel quale una squadra si rifiuta di riprendere a giocare. Quella notte tutti siamo rimasti sorpresi dal comportamento del Milan. Prima di ogni partita l’arbitro controlla l’impianto per evitare possibili incidenti tecnici".
Ricordando, poi, il comportamento del Milan ha proseguito: "Quella sera mi dissero che ci sarebbero voluti otto minuti per riavviare i riflettori, quindi ho parlato con il delegato UEFA Senes Erzik e deciso di far proseguire la partita perché la visibilità era sufficiente, ma il Milan è rimasto all’ingresso del tunnel che porta negli spogliatoi. Ho fischiato la ripresa della partita, ma non c’era nessun giocatore rossonero e allora ho dato il fischio finale. Non sapevo cosa sarebbe successo, se il risultato sarebbe stato approvato o meno, ma ricordo le parole dei miei assistenti: 'Potrebbe essere la mia ultima partita'. Un paio di settimane dopo, però, l’Uefa mi incaricò di arbitrare la finale di Coppe delle Coppe".
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