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Milan, alzato il muro: la coppia Romagnoli-Kjaer funziona

Cristiano Ronaldo e Simon Kjaer durante Juventus-Milan di Coppa Italia (credits: GETTY Images)

MILAN NEWS - La coppia Romagnoli-Kjaer funziona: un mix di gioventù, carisma ed esperienza a cui Pioli non può fare a meno

Alessio Roccio

MILAN NEWS - Certamente uno degli aspetti maggiormente positivi che ha sottolineato la gara di Torino, pareggiata 0-0 contro la Juventus, è stata l'affidabilità della coppia difensiva dei rossoneri Alessio Romagnoli e Simon Kjaer.

Al capitano del Milan, che ricordiamo non ha saltato nemmeno un minuto in questa stagione, serviva un partner difensivo carismatico ed esperto come il danese, che nella sua carriera ha viaggiato molto, conosciuto culture sportive differenti tra loro, costruendosi un bagaglio tecnico molto importante. Kjaer ha indossato tra le altre le maglie del Wolfsburg, del Fenerbahce, del Siviglia, ma anche del Palermo (ad inizio carriera), Roma e Atalanta. L'esperienza certamente non gli manca ed essendo un classe 1989 si può dire che è arrivato nel momento di maggior importanza atletica per un calciatore.

Il danese ha scalzato in pochi allenamenti la concorrenza di Mateo Musacchio, imponendosi immediatamente come difensore titolare, fin dalla sua prima gara contro la SPAL il 15 gennaio in Coppa Italia. Complice qualche acciacco muscolare rimediato dall'argentino ex Villarreal, Kjaer ha convinto sul campo prima il tecnico emiliano e poi il resto dei compagni.

Inoltre l'ex Atalanta rappresenta per il club di via Aldo Rossi una sorta di porta fortuna. Su 8 presenze con la maglia del Milan - tutte da titolare - i rossoneri hanno perso una sola volta, contro l'Inter, pareggiato due volte - entrambe contro la Juventus in Coppa Italia - e vinto le rimanenti 5 sfide (SPAL, Udinese, Brescia, e le due col Torino).

Quel che resta da capire è se la dirigenza rossonera avrà intenzione di riscattarlo al termine della stagione dal Siviglia. La cifra è certamente allettante - appena 2,5 milioni - ma l'età (31 anni ndr) non rientra nelle linee che la proprietà ha imposto per il futuro. Il rendimento in campo, tuttavia, porta a pensare che sarebbe un grosso errore non riscattarlo visto il suo affiatamento con Romagnoli e le ottime prestazioni. Tutto passa, poi, dal nome del prossimo tecnico rossonero: Rangnick lo riterrà adatto al suo progetto oppure gli preferirà qualcun altro?

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