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Mike Maignan e Rafael Leao sempre più leader tecnici di questo Milan (foto: Getty Images)
Protagonisti indiscussi del diciannovesimo scudetto conquistato dal Milan e dell'esaltante vittoria rossonera di ieri sera per 3-2 contro l'Inter nel Derby di Milano, Mike Maignan e Rafael Leao si avviano sempre di più a diventare le colonne del Diavolo del presente e degli anni a venire.
Una vecchia sigla della televisione italiana, precisamente quella di "Tira e Molla" trasmissione condotta da Paolo Bonolis e Luca Laurenti, raccontava la storia di un'aquila ed un leone intenti a cantare una canzone intorno alle sette della sera. In effetti, alle sette di ieri sera l'aquila Mike Maignan e il leone Rafael Leao la loro canzone l'hanno cantata nella maniera più intonata possibile. Una canzone fatta di tecnica e potenza, di voli e strappi, di tecnica e prestanza fisica per poi concludersi al triplice fischio finale nel ritornello tormentone di quest'estate, quello in cui Stefano Pioli is on fire!
Da quando l'aquila è atterrata saldamente sulla porta del Milan, nessuno osa più rimpiangere Gianluigi Donnarumma. Il calcio è certamente fatto di opinioni ma i numeri non mentono mai e le statistiche ci raccontano di un portiere, anzi del miglior portiere eletto dello scorso campionato, capace di mantenere la porta inviolata per ben 17 volte nell'arco della scorsa Serie A e di possedere un'invidiabile percentuale di rigori parati: ben il 31% in virtù dei 9 successi in 29 tentativi.
A tutto ciò aggiungiamoci pure le molteplici parate Scudetto della scorsa stagione come quella su Cabral contro la Fiorentina e la straordinaria prestazione nel Derby di ieri sera quando l'aquila è volata prima in picchiata su un colpo di testa ravvicinato di Lautaro Martinez e ha poi spalancato le proprie ali sotto l'incrocio per respingere la botta dell'ex Hakan Calhanoglu. "Se la squadra mi sorprende lui non più, Mike sia come giocatore che come uomo è di uno spessore incredibile": e se lo dice anche mister Stefano Pioli c'è da crederci!
Tralasciamo per un attimo tutte le questioni relative al rinnovo contrattuale, non ci è dato sapere fino a quando potremo godere in campo delle sue magie ma finché potremo godiamocele e basta. Arrivato al Milan il primo agosto del 2019 a fronte di un investimento molto importante per le casse rossonere, Rafael Leao ha dovuto prima confrontarsi con l'ombra di M'Baye Niang e poi con le critiche feroci per alcuni suoi atteggiamenti in campo che poi in realtà, come sottolinea spesso Stefano Pioli, sono semplicemente frutto del suo linguaggio del corpo (quanti giocatori conoscete che sorridono a 32 denti mentre dribblano o calciano in porta?). Ma Rafael Leao stagione dopo stagione è cresciuto e da piccolo Simba si è trasformato in un maestoso Re Leao pronto a correre verso le prede, azzannarle e governare l'intera fascia sinistra offensiva.
Anche in questo caso ci sono numeri che vanno oltre le opinioni: il nazionale portoghese, oltre ad essere stato nominato MVP della scorsa Serie A, stando ai dati riportati da OptaPaolo, nelle ultime 11 partite di Serie A è stato protagonista di 6 goal e 6 assist e nella scorsa stagione può vantare una percentuale pari al 50% nel rapporto tra partite giocate e gare in cui ha realizzato almeno un assist o una rete (21 su 42). La splendida prestazione che ha spaccato in due il Derby di ieri sera è solo l'ennesimo exploit di un calciatore pronto a diventare un assoluto fuoriclasse. "Con questo talento - come affermato ieri sera sempre dallo stesso Pioli - sa che deve puntare davvero in alto". E noi lo aspetteremo in alto, magari proprio alla Rupe dei Re: quel luogo che solo le aquile ed i leoni possono raggiungere. Milan, euforia post Derby: Cardinale fa visita alla squadra a Milanello>>>
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